Terminato l’acquazzone la Spal guarda al sereno, gustandosi il sole settembrino. Ci riferiamo al meteo di questi giorni, dopo gli scrosci violenti che hanno tempestato città e provincia, ma anche alla situazione societaria biancazzurra che ha recentemente mostrato preoccupanti difficoltà di gestione. Al contempo però è importante sottolineare anche il raggiungimento di traguardi concreti – e per nulla scontati in fase progettuale – come quello di oggi.
Alla presenza della squadra al gran completo guidata dagli allenatori Stefano Vecchi e Beppe Brescia, dell’intero organigramma societario, della società costruttrice dell’impianto (tra cui spiccava il quasi-socio Remo Turra ndr), e delle massime autorità cittadine, è stato inaugurato ufficialmente il parco fotovoltaico targato Spal.
Di fatto l’impianto aveva già preso il via, con la connessione alla rete attivata nel corso del mese di agosto, ma oggi si è voluto in ogni caso celebrarne il varo.
Il parco copre un’area davvero molto estesa che sorge al di sopra dell’ex discarica di Hera per 292mila metri quadrati. Su questa superficie sono stati installati 60mila pannelli inseguitori, montati su rotor meccanici capaci di seguire il movimento del sole per massimizzare l’acquisizione della luce.
I risultati preventivati sono davvero incoraggianti. L’impianto è stato concepito per produrre 14 megawatt, pari al fabbisogno energetico di 7.000 famiglie. Sicuramente una bella iniezione di fiducia e di liquidi per la società capitanata da Cesare Butelli, quantificabile in oltre il milione di euro a stagione. E finora rimane un’iniziativa unica tra le squadre professionistiche nazionali.
Il primo a esprimere soddisfazione per questo risultato è il sindaco Tiziano Tagliani. “Questo progetto è stato concepito per dare una mano alla Spal, una realtà a cui tutta la città è legata – ha spiegato il primo cittadino -. È stato un modo per continuare a offrire un contributo pubblico ad una società professionistica, al fine di agevolarne la prosecuzione dell’attività sportiva. Naturalmente hanno dato il loro fondamentale apporto anche altri soggetti oltre al Comune di Ferrara. Mi riferisco alla Provincia che ha agevolato al massimo i passaggi burocratici, Hera che ha messo a disposizione l’area e il gruppo imprenditoriale bresciano che ha provveduto a un investimento di circa 50 milioni di euro. Problemi? Sicuramente non sono mancati, visto che in corso d’opera sono cambiate le normative sugli incentivi. Ma ora questo progetto è realtà e di questo dobbiamo essere tutti più che felici, perché non sono tante le idee che si traducono in fatti concreti”.
Spinto dall’entusiasmo Tagliani guarda oltre il presente. “Questo progetto sono sicuro potrà dare serenità alla società per garantire la prosecuzione dell’attività sportiva e i dovuti investimenti, perché credo che i tanti tifosi spallini meritino delle soddisfazioni. Visto che il gruppo Turra si occupa di impianti sportivi, chissà che un domani non si possa ragionare per un nuovo stadio, abbiamo cominciato a intavolare questi discorsi anche se ci vorrà tempo e pazienza”.
Di progetto virtuoso parla la presidente della Provincia. “I nostri uffici hanno fatto l’impossibile per agevolare l’apertura di questo parco in tempi davvero ristretti. L’importante è che ora siamo arrivati al ‘via’. A Ferrara abbiamo tutti a cuore le sorti della squadra biancazzurra – ha precisato Marcella Zappaterra – ma vorrei sottolineare anche altri aspetti. Questo impianto costituisce un esempio di come dovrebbe essere gestito il fotovoltaico. Non è stato sottratto neanche un briciolo di terreno all’agricoltura, abbiamo destinato al progetto l’area di un’ex discarica che non poteva essere utilizzata in alcun altro modo. Visto che le ex discariche costituiscono un problema per la gestione del territorio, la speranza è che ci siano altre amministrazioni che ci seguano sulla scorta di quanto abbiamo fatto”.
Di Remo Turra si è parlato molto nel corso degli ultimi mesi, specie in rapporto al suo controverso ingresso nella compagine societaria biancazzurra. Nel suo discorso non poteva sorvolare su questo aspetto su cui tanti sportivi di fede spallina si sono interrogati. “Il mio ingresso all’interno della Spal? Confermo quanto già deciso a luglio: farò parte di questa società. Ora formalizzeremo il tutto. Al momento però lasciatemi esprimere la mia gioia per vedere completata quest’opera. Forse da un semplice giro panoramico non ci si rende conto della portata di questo progetto. C’è voluto un grande spirito di abnegazione e vorrei ringraziare tutte le maestranze che si sono adoperate, anche a costo di rinunciare alle ferie pur di vederlo realizzato. Se saremo coinvolti nella gestione di impianti sportivi anche a Ferrara? Forse è presto per parlarne. La nostra società si occupa anche di quello. Stiamo realizzando il palazzetto dello sport di Cantù, e non solo quello. Qualche cosa è stato abbozzato circa la possibile realizzazione di un nuovo stadio, ma è ancora presto. Di sicuro ci vorrà unità di intenti e il pieno coinvolgimento di soggetti pubblici e privati della città”.
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