Portomaggiore
25 Febbraio 2011
Il perito parla in aula. Indagate 8 persone per disastro colposo

Negligenza e forse imperizia nel crollo della palestra

di Marco Zavagli | 2 min

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Portomaggiore. Il crollo della palestra di Portomaggiore, avvenuto il 10 marzo di un anno fa, sarebbe stato causato da “negligenza” e “forse” da “una certa imperizia”. Ha ribadito a voce, davanti al giudice, quanto aveva già scritto nelle 108 pagine di perizia depositate presso il tribunale di Ferrara.

L’ingegner Franco Baroni è stato sentito ieri in incidente probatorio in merito ai tre quesiti che gli aveva formulato in sede di incarico il gip Piera Tassoni: influenza dell’eccessivo carico nel cedimento della struttura, quali responsabilità siano eventualmente imputabili ad ogni singolo indagato o se i motivi del cedimento siano da attribuire a cause di forza maggiore o ad altri eventi non prevedibili.

Il perito, rispondendo alle domande della pm Barbara Cavallo (che sostituiva ieri la titolare del fascicolo Patrizia Castaldini) avrebbe escluso la responsabilità dei progettisti, per puntare il dito invece contro i costruttori dei materiali, chi li ha montati, il direttore dei lavori e i collaudatori.

Sarebbero quindi confermate le indiscrezioni trapelate nei mesi scorsi. Per Baroni, infatti “si rileva negligenza e forse una certa imperizia – queste le parole uscite a suo tempo sulla stampa – sia per l’errata lavorazione delle sfere da parte degli operatori sia per l’inefficacia dei controlli interni da parte dei responsabili tecnici di produzione”.

Quel 10 marzo 2010, intorno alle 7 di mattina, crollò sotto il peso della neve l’intero tetto della palestra del polo scolastico superiore di Portomaggiore, costruito appena due anni prima (vai all’articolo). Fortunatamente il cedimento si verificò prima dell’orario di inizio delle lezioni, altrimenti  poteva essere una tragedia.

Indagati a vario titolo per disastro colposo per quel fatto ci sono otto persone: i due costruttori, Pietro Giori, presidente della Ceb di Berra, e Stefano Tommasi, amministratore di Sole Enginering di Terni; l’ingegnere comunale Luisa Cesari, direttore dei lavori; Francesca Fergnani, dell’ufficio tecnico; Giuliano Mezzadri, l’ingegner che eseguì il collaudo; Franco Giudici, direttore del cantiere, Vincenzo Fattorini, progettista della copertura, e Leonardo Belloni, progettista degli impianti interni.

Parte offesa, rappresentati rispettivamente dagli avvocati Riccardo Ventuti e Alberto Bova con Alesssandro D’Agostino, sono la Provincia di Ferrara e il Comune di Portomaggiore.

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