Economia e Lavoro
6 Novembre 2010
Chiude lo stabilimento di Cento. Un tavolo per reindustrializzare il sito

Da Roma la parola fine per Oerlikon

di Marco Zavagli | 2 min

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Cento. Oerlikon chiuderà. Lo stabilimento dell’azienda metalmeccanica elvetica non farà più parte del tessuto produttivo di Cento. La parola fine è stata scritta ieri a Roma, durante l’ultima riunione presso il Ministero dello Sviluppo economico.

Dopo un anno di scioperi, presidi, visite di politici in periodo preelettorale e trattative varie, i 195 lavoratori della Graziano Trasmissioni hanno una risposta definitiva. Quella che avrebbero voluto a tutti i costi non avere.

Dall’incontro romano però traspare una nota positiva, almeno stando alle dichiarazioni dei protagonisti: porta chiusa in faccia a Italy Automotive, “che non ha prodotto le necessarie garanzie economiche per l’avvio dell’investimento e della produzione – come precisa Samuele Lodi della Fiom di Ferrara – e anzi ci ha fatto perdere mesi di tempo”.

Che le estenuanti trattative con la cordata interessata all’acquisto siano finite lo ha detto chiaro e tondo l’ingegner Marcello Lamberto, manager di Oerlikon: “non siamo disponibili a ulteriori dilazioni”. Una presa di posizione apprezzata da Carlotta Gaiani, assessore provinciale alle Attività produttive, secondo la quale “questa posizione di chiarezza aiuta ad orientarsi verso il percorso futuro; è un segno di serietà da parte di chi dimostra di voler riportare la questione sui binari della credibilità”.

L'assessore Gaiani

Il percorso futuro al momento prevede l’attivazione della procedura di mobilità (a partire dalla prossima settimana) per una cinquantina circa di dipendenti, che verranno accompagnati su base volontaria al prepensionamento. Per il restante personale vale l’accordo tra Regione e sindacati – Fim, Uilm, Ugl e Fiom – per garantire altri 3 mesi di cassa integrazione in deroga (entro il prossimo 25 gennaio, quando scadrà la convenzione, si dovrebbe  ottenere un’ulteriore proroga di altri 3 o 6 mesi).

Questo per quanto riguarda le risorse umane. Per non desertificare il settore industriale centese “è stato costituito un tavolo di professionisti – rivela Gaiani – con il compito di trovare investitori interessati a rilanciare il sito di via Ferrarese”. Ne faranno parte l’advisor Wollo, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti del ministero Invitalia e Sipro Ferrara.

Il timore è che lo stabilimento rimanga uno scheletro vuoto. “Oerlikon ha chiarito che c’è un accordo sottoscritto dagli altri sindacato, tranne la Fiom – avverte Lodi -, in base al quale già dalla prossima settimana trasferiranno i macchinari altrove. Dovrebbero rimanere quelli sufficienti per una eventuale produzione. Purtroppo a essere trasferiti saranno i 45 macchinari più performanti, quelli tecnologicamente più avanzati”.

“Abbiamo fatto un appello come Provincia – rincara Gaiani – per evitare il depauperamento della struttura industriale: se vogliamo che nasca una nova realtà produttiva, dobbiamo partire da qualcosa di concreto”.

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