Politica
4 Ottobre 2022
L'iniziativa del sindacato che chiede ai Comuni di attivarsi soprattutto con le multiutility. Proposto anche un tetto alla retribuzione dei manager

Caro energia. Zanirato (Uil): “Il Comune usi i dividendi Hera per aiutare i cittadini”

di Redazione | 3 min

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Da sinistra: Sara Minelli, Massimo Zanirato e Vittorio Caleffi

di Lucia Bianchini

È un problema importante quello sollevato dalla Uil Ferrara riguardo la necessità di una rapida iniziativa contro il caro bollette. A cercare di spronare le istituzioni locali sono Massimo Zanirato, coordinatore di Uil Ferrara, Sara Minelli di Uiltrasporti e Vittorio Caleffi di Uiltec.

“Vogliamo – spiega Zanirato- che la politica torni a discutere delle cose che interessano ai cittadini, che non sono poltrone, spartizioni e seggi, ma il riuscire ad arrivare a fine mese. A tutti i consiglieri comunali, tramite posta elettronica certificata abbiamo mandato una lettera e una bozza modificabile e integrabile di ordine del giorno, un aiuto che diamo a tutti i sindaci, ed abbiamo visto che sono state tutte protocollate, nessuno può dire che non è arrivata o che non l’ha vista”.

La proposta è quindi che il Comune si impegni a destinare i dividendi che introita dalla multiutility all’abbattimento di quota parte delle bollette, delle utenze, attraverso meccanismi che possono anche considerare la capacità reddituale delle famiglie e dell’utente e ad adeguare, attraverso il patto di sindacato e i componenti del consiglio di amministrazione di espressione pubblica, il piano industriale presentato dalla propria multiutility al fine di individuare in via prioritaria meccanismi strutturali che riducano a monte e costi energetici delle utenze, nonché ad anticipare gli investimenti dalle nuove produzioni di energia da fonti alternative.

“Il Comune di Ferrara – spiega Zanirato – ha incassato 2 milioni e 600mila euro di dividendi, i quali per scelta del Comune rimangono dentro la Holding. La mia non è polemica, ma mi piacerebbe che si dibattesse sul fatto che la Holding è stata sponsor di Ferrara summer festival e tanto altro: a Ferrara interessano più le attività ludiche o una parte di entrate può andare in ristori a chi non ce la fa più? Si può costituire un fondo sociale per aiutare tutti, a partire da quelli che sono in difficoltà?”.

La proposta della Uil è dunque di attuare un piano urgente e concreto a sostegno dei cittadini e l’attenzione si concentra in particolare sulle multiutility a maggioranza pubblica, operative in tutta l’Emilia Romagna.

“Perché – si legge nella lettera inviata a tutti i Comuni emiliano romagnoli, firmata dal segretario generale Giuliano Zigagni –
i Comuni, soci di maggioranza e con la possibilità di nominare componenti nei Cda, non invitano le loro Aziende, che in questo frangente stanno macinando profitti a dir poco record, ad intervenire in modo urgente e concreto per abbattere il costo delle bollette? E soprattutto perché lo stesso Comune, grazie ai profitti che le Aziende riversano nelle sue casse, non mette a punto un meccanismo tale per cui queste risorse possano andare a tutela delle famiglie vessate dal caro bollette?”.

“Comprendiamo bene – continua la lettera – le logiche di mercato che regolano le attività delle multiutility lungi da noi metterne in discussione la solidità, ma non dimentichiamo che queste Aziende sono a maggioranza pubblica e che quindi spetta ai Comuni dare indirizzi. Come spetta ai Comuni attuare ogni tipo di soluzione per salvaguardare i cittadini sempre più in difficoltà”.

Infine, viene toccato un aspetto che la Uil definisce etico: “Perché non prevedere un ordine del giorno che metta un tetto al compenso del manager alla guida di queste multiutility? Proprio come avviene con le società a maggioranza pubblica. Sarebbe un bel segnale, per non dire un indirizzo concreto, di quanto il Vostro Comune riesca a coniugare etica e profitto. Senza scarificare la prima al secondo”.

A causa di una incomprensione, in una versione iniziale di questo articolo era riportata una parte relativa alle risposte di alcuni Comuni alle richieste del sindacato, che in realtà non sono arrivate. Il riferimento era a un’altra iniziativa del sindacato relativa alla sanità. Per evitare fraintendimenti, quella parte di testo è stata eliminata. 

 

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