Attualità
9 Agosto 2022
Tante persone si sono riunite lunedì pomeriggio per i funerali in Certosa, dove riposerà per sempre

L’ultimo saluto a Elisabeth. Il fratello dagli Usa: “Adottò la città di Ferrara, e Ferrara l’ha adottata”

di Redazione | 4 min

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di Lucia Bianchini

C’erano le molte persone che le hanno voluto bene a salutare Elisabeth Rose Alper alla cerimonia che si è svolta alla sala del commiato della certosa di Ferrara, dove riposerà, per volere del fratello.

“L’ho trovata io quel martedì, ero andata a portarle una sedia – racconta Melina Maisto, avvocato e sua amministratrice di sostegno – finché non è arrivato il 118 non ho potuto convincermi di quello che è successo. Probabilmente ho cercato di proteggerla, sicuramente non come lei avrebbe voluto perché molte volte ho dovuto prendere decisioni diverse dalla sua volontà, ma ho sempre agito per il suo bene. La voglio ringraziare perché mi ha fatto capire che la sua diversità, particolarità, andava accettata e difesa, non si è mai voluta adeguare ed ha sempre difeso il suo essere con ironia”.

“Elisabeth mi ha dato tanto – racconta Elettra Garuti, amministratrice di sostegno -, abbiamo avuto un rapporto quasi quotidiano con lei. Ho ricevuto molto di più di quanto le ho dato, dalla sua cultura, esperienza, personalità”.

I ringraziamenti sono andati a Manuela Sgarbato, assistente sociale che ha dato collaborazione, disponibilità e umanità, al dottor Agostino Panaria, il suo medico di base, e tutti coloro che l’hanno aiutata, e tutti coloro che l’accettavano per come era. “Ringrazio – prosegue Garuti – tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi per i suoi funerali, tra cui Cgil, Arci e tante persone singole che hanno voluto dare un grande segnale di umanità, solidarietà e amore verso Elizabeth, a cui tutti volevamo bene”.

Anche il fratello di Elisabeth, Howard Alper, che vive negli Stati Uniti ha mandato un pensiero: “Mia sorella maggiore, come tutti sapete, era unica nel suo genere. Da adulta venne a Ferrara a studiare medicina. Adottò la città di Ferrara, e Ferrara l’ha adottata. Dall’altra parte dell’Oceano sono estremamente grato a tutti voi che siete riuniti a ricordarla. Ognuno di voi, che siete in grado di vedere al di sotto della superficie l’essere umano, dimostrate chiaramente la vostra umanità. Ognuno di voi sia benedetto per una lunga vita e per la realizzazione di tutti i vostri sogni. Grazie”.

È stata ricordata dai suoi amici la presenza di Elisabeth a tanti eventi cittadini, cineforum, incontri, dibattiti, manifestazioni, i presidi per ‘Aldro’, alla facoltà di Lettere. Gli amici l’hanno poi ricordata nel suo elegantissimo vestito verde il giorno della sua laurea, o quando durante i tanti traslochi hanno cercato, inutilmente, di convincerla a buttare via qualcosa.

“Cara Elisabeth, ci incontravamo spesso – la saluta Giuliana Tagliati – in via Mazzini, alla Resistenza, al Boldini, alla sala Estense, in tutti i luoghi in cui tu esistevi. Passando davanti alla Resistenza ho pensato che potremmo dedicare a te il centro sociale, lì eri una presenza costante, e come alcuni di noi sanno, per un periodo ci hai vissuto dentro, quando altre porte ti sono state chiuse”.

“Conoscevo Elisabeth da 20 anni – racconta Luca –, a Lettere impegnava due tavoli con i suoi appunti, volantini, gli strumenti per il lavoro a maglia, ero appena arrivato in città e non potevo immaginare quanto sarebbe stato importante l’incontro con quella persona che mi sembrava così lontana da me. Elizabeth insegna che ci sono dei ragionamenti che dovremmo portare avanti anche oltre la sua esperienza con noi: invece di cercare delle mura per trovare protezione, lei la cercava nelle relazioni umane, che erano una risorsa per stare bene e per essere felice, e aveva tutte relazioni vere. Una volta l’ho accompagnata a una delle sue notti all’aperto, e mi ha mostrato come difendeva le sue cose preziose, quelle a cui teneva di più, e le divideva per fare modo che non gliele portassero via tutte insieme. Penso abbia fatto così anche con noi: a ciascuno ha dato un pezzettino della sua storia, e tutti insieme siamo le sue cose preziose”.

A dedicarle queste parole è invece l’amica Roberta Rizzati: “Sciogli tutti i nodi, cara Elizabeth. Lo vedi? Qui a salutarti c’è un mazzo di cuori, che conserva il ricordo dei tuoi occhi belli”.

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