Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Si è schiantato sui prati di Palmirano, a poche centinaia di metri dall'ospedale di Cona, un ultraleggero guidato da un uomo di 66 anni. La chiamata ai vigili del fuoco e alla Polizia di Stato è arrivata intorno alle 11.45. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio
Fondamentale per la sentenza è stato il riconoscimento dell'assenza di "problematiche relative alla meritevolezza". La libera professionista non aveva infatti contratto debiti in modo irresponsabile, ma era stata travolta da eventi esterni ritenuti a lei non imputabili
Era stato querelato per diffamazione dall'azienda per la quale lavorava a Bondeno ma il Tribunale di Mantova lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato ritenendo la volontà di diffamare "palesemente assente"
Continua il problema dello spaccio in Gad e la conseguente opera di deterrenza delle forze dell'ordine. I carabinieri, transitando nei pressi del parchetto di via Porta Catena, nota un giovane che si avvicina a un uomo seduto su un muretto del parco.
Si sarebbe gettato da una finestra dell’ospedale Maggiore di Bologna, nelle prime ore del mattino di martedì scorso, Leonardo Riberti, 21enne di Ferrara, deceduto a seguito della caduta. Ma sulla sua morte il padre, Davide Riberti, avvocato civilista, chiede che venga fatta piena luce.
Il genitore ha infatti presentato alla procura di Bologna un esposto ipotizzando i reati di omicidio colposo e abbandono d’incapace. Il giovane 21enne, infatti, era stato ricoverato il venerdì precedente in psichiatria all’ospedale di Cona, perché aveva delle allucinazioni. Il ragazzo, secondo quanto emerge, aveva da tempo problemi psichiatrici, acuitisi nel corso del lockdown.
Il lunedì, mentre stava passando il tempo con un gioco da tavolo, ha ingoiato una pedina che si è incastrata nell’esofago. Per disostruirlo si è reso necessario il trasporto al Maggiore di Bologna, dove Riberti è stato operato.
Alle otto del mattino di martedì, il padre riceve però una telefonata dal nosocomio felsineo, che gli annunciava la tragica fine di suo figlio, avvenuta verso le 4,30 del mattino, dopo un primo tentativo di fuga, che sarebbe avvenuto qualche ora prima.
Ora l’uomo vuole capire come siano andati realmente i fatti, perché suo figlio non abbia ricevuto a Bologna il supporto psichiatrico necessario e se vi sia stato un corretto passaggi di consegne tra il Sant’Anna e il maggiore sulla tipologia di paziente e sulle attenzioni e cure da prestargli.
La direzione dell’Azienda Usl di Bologna ha annunciato di aver “avviato i doverosi accertamenti messi in campo per gli eventi sentinella”.
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