Polizia locale armata, il Comune farà appello contro la condanna per discriminazione
Formalizzata dalla Giunta l'autorizzazione a impugnare l'ordinanza del tribunale di Ferrara. Sarà l'avvocato Lovison ad assistere l'amministrazione
La Giunta comunale ha autorizzato il sindaco Alan Fabbri ad appellare l’ordinanza con la quale il giudice del lavoro di Ferrara ha condannato il Comune per aver discriminato il poliziotto municipale obiettore di coscienza.
Con apposita delibera, la giunta ha anche individuato il legale che assisterà l’Amministrazione comunale in corte d’appello: si tratta dell’avvocato Denis Lovison – “in relazione alla sua competenza in materia di normativa ed organizzazione dei Corpi di Polizia e assimilabili” – per il quale è stato approvato un compenso di poco meno di 18mila euro.
Per l’Amministrazione Fabbri, l’ordinanza del tribunale estense – che dipone anche la rimozione della discriminazione esistente e il risarcimento del danno al suo dipendente – “appare errata ed ingiusta sotto diversi profili di fatto e di diritto”.
In sintesi, la giudice Alessandra De Curtis aveva accertato e dichiarato il carattere discriminatorio della condotta del Comune di Ferrara consistente nel “mancato riconoscimento alle agenti di P.S appartenenti al Corpo di Polizia Locale ‘Terre Estensi’, assunte in epoca (anteriore al 2010) in cui l’obiezione di coscienza non costituiva requisito essenziale per l’accesso al Corpo, del diritto di esprimere l’obiezione di coscienza al porto e all’uso delle armi” e nell’”ordine di servizio n. 6/21 del 18.2.2021 con cui l’agente obiettore di coscienza è stato rimosso dalle presenti mansioni in servizio esterno”, proprio in ragione della sua obiezione, con perdita economica dovuta al mancato riconoscimento di varie indennità riconosciute per il servizio esterno.