Attualità
24 Maggio 2022
In Regione firmato il Patto per il trasporto pubblico regionale e locale 2022-2024. Tutela del lavoro e via alla holding regionale dei trasporti

Mobilità: 320 milioni di euro per mezzi e servizi sempre più sostenibili e all’avanguardia

di Redazione | 3 min

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Trasporto pubblico come mezzo vincente per migliorare la qualità dell’aria e anche per sviluppare buona occupazione tutelando il lavoro di chi, anche in piena pandemia, ha assicurato il servizio in tutta la regione. Con una dotazione importante di oltre 320 milioni di risorse per rendere i mezzi collettivi sempre più all’avanguardia e premianti rispetto all’uso di quelli privati e la gestione affidata a una unica holding regionale.

Sono questi in sintesi i punti al centro del Patto per il trasporto pubblico regionale e locale e per la mobilità sostenibile 2022-2024 che è stato sottoscritto oggi in Regione dall’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini, e dai rappresentanti di Province e Città metropolitana di Bologna, Comuni -con più di 50mila abitanti-, associazioni degli Enti Locali, Agenzie locali per la mobilità, società di gestione dei servizi Tpl, associazioni di imprese, confederazioni sindacali regionali, sindacati, comitato degli utenti del servizio ferroviario regionale e comitati consultivi degli utenti delle province.  

Durante la presentazione, sono intervenuti diversi rappresentanti dei 67 soggetti firmatari che hanno espresso piena adesione al documento, oltre all’impegno nel voler perseguire insieme, ognuno nell’ambito dei propri ruoli, gli obiettivi in esso contenuti.

“Vi ringrazio prima di tutto per la professionalità che avete dimostrato in questi anni – sottolinea Corsini -. Perché è grazie al prezioso lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria dalle istituzioni, i prefetti, le agenzie e le aziende pubbliche e private, se il trasporto pubblico locale ha continuato a garantire, anche nei momenti più difficili, un servizio puntuale e sicuro a tutte le cittadine e i cittadini del territorio.  L’entusiasmo con cui oggi accogliete questo Patto è la premessa giusta per iniziare un nuovo e ambizioso progetto di investimenti che ci porterà nei prossimi anni ad avere servizi e mezzi ancora più sostenibili con un’importante accelerazione verso l’elettrico e la digitalizzazione”.

“Infine – chiude l’assessore – uno degli obiettivi più sfidanti del Patto è la realizzazione nei prossimi anni di una holding regionale dei trasporti, un sistema strutturato capace di stare al passo con le sfide globali. Mi rendo conto che l’asticella si sposta sempre più in alto, ma sono altrettanto certo che lavorando in squadra raggiungeremo tutti i risultati”.

Cosa prevede il Patto

Un capitolo importante del Patto riguarda la tutela del lavoro con la valorizzazione delle professionalità e la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale impiegato nei servizi Tpl con attenzione per i nuovi affidamenti e i bandi di gara alle clausole e ai diritti a tutela della legalità, dei diritti dei lavoratori, della qualità del lavoro e all’applicazione puntuale del contratto collettivo nazionale di lavoro di settore (autoferrotranvieri – internavigatori – mobilità) anche nei casi di sub-affidamento.

Il nuovo Patto, forte degli investimenti per oltre 320 milioni di euro già approvati prima in Giunta e poi in Assemblea legislativa nell’Atto di indirizzo per il trasporto pubblico 2021-2023, prevede tra l’altro, l’elettrificazione delle linee ferroviarie e il sistema controllo marcia treno in tutte le linee, interventi di ricucitura urbana e la soppressione di molti passaggi a livello, oltre all’acquisto di 700 nuovi bus e il potenziamento della mobilità ciclabile ordinaria con 1.000 chilometri di nuovi percorsi per le due ruote e le tre Ciclovie nazionali Sole, Vento e Adriatica.

E ancora, ci sono i fondi per l’integrazione tariffaria – circa 35 milioni di euro per le misure Mi muovo anche in città, Mi muovo tutto treno, Grande (abbonamento gratuito under 14) e Salta su su (abbonamento gratuito per under 19 con ISEE familiare pari o inferiore a 30mila euro) – e   la digitalizzazione – integrazione su smartphone dei servizi di trasporto non di linea e di servizi complementari quali ad esempio il pagamento della sosta.

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