Attualità
16 Maggio 2022
Proteste e segnalazioni per il servizio. Gattus: “È una presa in giro verso chi ha bisogno”

Taxi per disabili in officina, ma non sempre è vero

di Marco Zavagli | 4 min

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“Buongiorno, io sono in carrozzina e tra mezz’ora dovrei andare in ospedale. È disponibile il taxi accessibile?”. “No, purtroppo è in officina perché aveva un guasto abbastanza importante, è ancora in riparazione, mi dispiace”. È la telefonata intercorsa tra un disabile motorio e il centralino del servizio Radio Taxi di Ferrara. Con il particolare che quella telefonata è stata fatta proprio di fronte al taxi in questione, beatamente parcheggiato davanti alla stazione ferroviaria, ben distante da qualsiasi officina.

È una delle segnalazioni ricevute questa settimana dalla nostra redazione. Gli utenti disabili lamentano di ricevere troppo spesso questa risposta. E la situazione pare protrarsi da tempo, visto che già nell’ottobre 2021 si presentò identica ad oggi.

Anche in quel caso, era l’11 ottobre, in seguito ad alcune segnalazioni, un rappresentante del Comitato ferrarese Area disabili registrò alcune telefonate al Radio Taxi di Ferrara allo 0532 900900, chiedendo un taxi accessibile con pedana e ottenendo identica risposta: “purtroppo il taxi è rotto ed è in officina”. “In realtà – spiegava l’utente – il taxi con pedana si trova parcheggiato davanti alla stazione ferroviaria pronto per essere usato, probabilmente il problema è che nessuno ha voglia di utilizzarlo e fanno prima a dare questo tipo di risposta.

Di questo fatto ne abbiamo parlato con il Garante delle Persone Disabili del Comune di Ferrara, ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta”.

E a distanza di mesi è il presidente di Area disabili, Francesco Gattus a dirsi “stupito che il garante non abbia ancora detto nulla: tutelare le persone con disabilità, ma anche fasce deboli della popolazione come gli anziani, è doveroso”.

Anche al Comitato, così come alla nostra redazione, “sono giunte questa settimana non poche segnalazioni. È capitato personalmente anche a me – conferma Gattus -: è purtroppo un copione che si ripete. Parlando con alcuni tassisti, mi dicono che molti non vogliono prendersi la responsabilità di ‘maneggiare’ persone con la carrozzina.. Forse allora servirebbe un corso ad hoc”.

Gattus ricorda inoltre che il taxi accessibile “è stato acquistato anche grazie al contributo di alcune associazioni disabili, in particolare dell’Anmic. A questo punto, sentirsi dire che è in riparazione quando lo si può vedere parcheggiato in stazione è una presa in giro. Il Comune di Ferrara dovrebbe prendere provvedimenti”.

Eppure sul sito del Consorzio Taxi è scritto a chiare lettere che “tutti i tassisti sono tenuti a svolgere il servizio anche alle persone disabili, porgendo loro l’aiuto necessario. La carrozzella non paga il supplemento. Per i disabili gravi funziona un servizio taxi fornito delle adeguate attrezzature”.

Ma “non c’è nessun problema” secondo il presidente del Consorzio, Davide Bergamini, che spiega che “giovedì il pulmino era in revisione, come avviene tutti gli anni per i mezzi dei servizi pubblici. Venerdì è tornato in officina per ricaricare il condizionatore, In un’altra occasione c’era da sostituire la pompa. L’altro giorno era tranquillamente in circolazione”.

Quanto alla formazione, Bergamini specifica che “il tassista deve solo guidare; il passeggero viene sollevato da una pedana idraulica azionata da un telecomando. E nel 99% dei casi c’è un accompagnatore. Non servono corsi, non siamo assistenti sociali, siamo tassisti”.

Per il presidente il vero problema è che “il taxi accessibile viene usato troppo poco: ci sono periodi anche di 20 giorni in cui non viene utilizzato. È per questo che quando viene utilizzato presenta spesso problemi e così aumentano anche i costi di manutenzione”.

Bergamini si dimostra disponibilissimo a “discuterne con le parti interessate per ascoltare proposte e trovare soluzioni: ditemi come gestirlo e porto la questione in consiglio. Il taxi è collaudato, ora anche fresco all’interno, e perfettamente funzionante. Spesso è parcheggiato in stazione per accogliere i viaggiatori che scendono dai convogli”.

Rimane il fatto che molti si sono sentiti rispondere dal centralino che il mezzo era in officina mentre era visibile in sosta in stazione. E questo non va giù a Carlos Gana, uno dei due garanti delle persone disabili e anche presidente di Anmic, l’associazione che ha contribuito all’acquisto del veicolo: “è un progetto che ho visto nascere e per questo mi sta doppiamente a cuore”.

Anche il garante conferma le segnalazioni, anche di mesi fa: “chiamai il presidente del Consorzio, che mi disse le stesse cose che ha detto a Estense.com”.

Ma che si tratti di un problema meccanico o meno, “il fatto è che un servizio per le persone disabili deve essere garantito. In un modo o nell’altro. Quando un servizio non funziona più o funziona male è un disservizio. Anche perché il Consorzio, per realizzarlo, ha ottenuto dal Comune una licenza in più”.

Dana assicura che chiamerà il Consorzio per “capire l’origine del problema e, insieme al Comune, vedremo cosa si può fare per farlo tornare efficiente. Di certo non è corretto dire che è in riparazione quando è ovvio che non lo è. Sono atteggiamenti che possono dare adito a dubbi e perplessità”.

“Ormai le segnalazioni iniziano a essere troppe – conclude il garante – e il problema va risolto. E va risolto dal gestore. Se c’è bisogno di dare una mano, di trovare dei finanziamenti, cercheremo di attivarci, ma va risolto il prima possibile”.

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