Cronaca
13 Maggio 2022
La versione di Stefania Puddu, l'allenatrice della Pallamano Ariosto, a cui la consigliera comunale ha tirato i capelli al termine di una partita di pallamano

Caso Ziosi. La vittima: “Aggredita davanti a mio figlio”

di Davide Soattin | 3 min

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“Quello che mi ha fatto più male è stato avere mio figlio di 11 anni e i miei giocatori al mio fianco ad assistere a quanto stava succedendo”.

È ancora senza parole Stefania Puddu, l’allenatrice della Pallamano Ariosto, aggredita da Annalena Ziosi, poco dopo la fine del derby maschile tra Handball Estense e Pallamano Ariosto del campionato under 17.

La vicenda avrà anche un risvolto giudiziario dal momento che quanto avvenuto è già oggetto di denuncia.

Per la cronaca, la gara si è giocata domenica 8 maggio al Palaboschetto e ha visto l’Handball, la squadra diretta da Ziosi, entrata in consiglio comunale con la Lega e poi di recente passata nel gruppo “Prima Ferrara con Alan Fabbri”, battere i rivali con il risultato di 27 a 18.

“È stata una sfida tranquillissima, tant’è che a fine partita, nel salutare l’allenatrice avversaria, abbiamo sottolineato la bellezza di scendere in campo e disputare delle gare così, con ragazzi educatissimi e grande rispetto tra le squadre” racconta Puddu, mentre riavvolge il filo di quanto accaduto e sottolinea il clima tutt’altro che teso sul parquet fino a quel momento, almeno prima del faccia a faccia con la dirigente del club avversario.

A scatenare la discussione, mentre “mi stavo dirigendo verso gli spalti” spiega l’allenatrice, è stata la richiesta di un confronto avanzata da Ziosi, che è sfociata in un primo battibecco: “Mi ha puntato il dito contro e mi ha detto <<la prossima volta che vuoi parlare con i miei ragazzi, lo fai con me o con la mia dirigenza>>, ma in realtà – afferma Puddu – io non ho mai telefonato a nessuno perchè il nostro settore giovanile non ha bisogno di incrementare il numero dei tesserati. E se anche lo avessi fatto, non sarebbe stato un reato”.

Secondo la trainer della Pallamano Ariosto, i motivi della lite sono fin troppo evidenti: “Tre anni fa, la nostra società non aveva il settore maschile e l’unica ad averne uno era proprio l’Handball Estense. Così ho iniziato io a riformare il movimento e a ricreare tutto. Oggi abbiamo 50 ragazzi, molti dei quali giocavano nell’altra squadra, che hanno deciso di venire da noi. Ce lo hanno chiesto, ma io non ho chiamato nessuno di loro e lo possono confermare. È stata una loro scelta personale. Così le ho chiesto queste voci da dove venissero fuori, perchè non mi rappresentavano; le ho chiesto spiegazioni, mentre lei continuava. Così, a un certo punto, mi sono girata e le ho detto «vabbè allora viaggia», senza usare parolacce o insulti, e me ne sono andata”.

Gli animi non si placano e la situazione degenera: “Mi ha rincorso e mi ha tirato i capelli da dietro, proprio sotto gli spalti. Ma quello che mi ha fatto più male è il fatto che mio figlio di 11 anni e i miei giocatori hanno dovuto assistere a quella scena. Uno dei miei ragazzi le ha urlato «ma cosa stai facendo?» e l’ha allontanata, mentre altri due sono stati fermati dai loro genitori. Ero basita, mi sono girata e le ho chiesto anche io cosa stesse facendo. Dopodiché sono andata immediatamente dai carabinieri e ho sporto denuncia. Ho deciso di non prendere legali e non mi interessa neanche essere difesa da qualcuno. Anzi, ho chiesto alla Pallamano Ariosto di non prendere le mie difese perchè abbiamo già altri pensieri a cui pensare”.

Una richiesta rispettata in pieno, dal momento che, interpellato da Estense.com, il presidente Maurizio Magri non ha parlato di iniziative a difesa della propria tesserata, definendo la questione “quasi personale”. Diversamente, anche lei contattata dalla nostra redazione, Annalena Ziosi non ha risposto al telefono.

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