Salute
11 Maggio 2022

Quando il cuore rallenta i battiti: che cos’è la bradicardia e quali sono le cause

di Redazione | 3 min

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Realtà comune nelle persone che praticano un’attività sportiva a livello agonistico, la bradicardia o brachicardia diventa motivo di preoccupazione quando assume connotati più gravi. Tipica forma di rallentamento del battito cardiaco, la bradicardia è considerata una patologia da monitorare quando la frequenza scende al di sotto dei 50 battiti al minuto.

In condizioni normali, soprattutto nella fase di riposo, il battito si stabilizza fra le 60 e le 100 pulsazioni al minuto e la discesa repentina sotto i 50 desta preoccupazione. Il rallentamento della frequenza cardiaca non permette al cuore di pompare sangue a sufficienza verso il cervello e gli altri organi, impedendo il corretto approvvigionamento di ossigeno.

Quali sono le cause scatenanti della bradicardia?

Quando il cuore batte troppo lentamente è importante verificare le cause e i motivi scatenanti. A innescare la bradicardia può essere la lentezza con cui i segnali elettrici, che originano il battito cardiaco, si avviano, rallentano il movimento o vanno addirittura in blocco.

La bradicardia talvolta può anche non essere considerata una vera e propria malattia, ma essere causata da una diversa patologia o da una condizione clinica. Rappresentano casi specifici alcune infezioni, l’aver subito un infarto o un intervento al cuore, le apnee notturne, l’anoressia oppure le malattie cardiache che colpiscono gli anziani.

A causare un rallentamento può essere anche l’assunzione di taluni medicinali, soprattutto quelli riservati a chi ha problemi cardiaci o a chi soffre d’ipertensione.

Come si presenta la bradicardia

Non sempre chi è bradicardico manifesta sintomi specifici. Il battito cardiaco rallentato può anche non provocare problemi e garantire una vita normale e appagante.

Come detto gli atleti vantano un battito cardiaco lento, e la lentezza del battito è una caratteristica piuttosto consueta durante il sonno, ma non per questo è fonte di preoccupazione.

Nei casi più gravi la sintomatologia è evidente e prevede una sensazione di stanchezza in condizioni normali o dopo una sessione di attività fisica, può portare a svenimenti, senso di vertigine, a un consistente dolore toracico e a tutta una serie di problemi respiratorie che vanno dalla mancanza d’aria all’affanno.

Affidiamoci all’elettrocardiogramma e all’ECG Holter per una diagnosi corretta

Per stabilire quanto la condizione di rallentamento dei battiti cardiaci è grave è bene contare sulla professionalità di uno specialista.

Il medico misura le pulsazioni al minuto e consiglia un esame strumentale diagnostico quale l’ elettrocardiogramma, conosciuto anche come “ECG”, in grado di registrare l’attività elettrica del cuore.

Laddove l’elettrocardiogramma risulta insufficiente, può essere necessario un monitoraggio più specifico del battito cardiaco, che considera un controllo consecutivo per più ore e giorni grazie a uno strumento come l’ ECG Holter. Questa sorta di registratore portatile, collegato alla pelle attraverso una serie di fili e piastrine adesive, è in grado di memorizzare i battiti cardiaci per una o più giornate, valutando l’attività elettrica generata dal cuore. Quando lo si indossa è di rigore condurre una vita il più normale possibile, continuando a svolgere le abituali attività.

Curare la bradicardia

La medicina non ha ancora messo a punto un farmaco specifico per la cura della bradicardia, ma medici e farmacisti consigliano di fare prevenzione assicurandosi uno stile di vita sano, tenendo sotto controllo il colesterolo e la pressione arteriosa.

Nei casi più gravi si può ricorrere alla collocazione nella regione pettorale sinistra di uno stimolatore endocardico, conosciuto anche come pacemaker.

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