Spal
28 Aprile 2022
Chiamata alle armi dei tifosi a riempire lo stadio in vista della gara decisiva e appello ai giocatori

Verso Spal-Frosinone. La Ovest: “Lottare fino all’ultimo secondo”

di Redazione | 2 min

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“Ci siamo interrogati a lungo su quale appello sarebbe stato il migliore da fare. Poi ci siamo resi conto che se avessimo bisogno di motivazioni per partite come questa non meriteremmo nulla di ciò che siamo”. É il ‘prologo’ dell’ultimo comunicato della Curva Ovest prima della partita decisiva contro il Frosinone al Mazza.

Ed essendo “una curva con una storia, un blasone, un’identità troppo importanti per non arrivare a questo momento con la piena consapevolezza di ciò che dobbiamo fare”. Da qui la “doverosa chiamata alle armi, agevolata pure dai prezzi popolari offerti dalla società”.

“Riempiamo lo stadio!” è il grido dei tifosi in vista di questa “partita decisiva. E non possiamo esimerci dall’affrontarla per ciò che è. Noi, sugli spalti, vogliamo vivercela tutta. Con le sue emozioni, le sue paure, la sua rabbia, le sue speranze. Vogliamo lottare, e sgolarci per novanta minuti. Per non lasciare nulla di intentato. Fino alla fine, si dice. E fino alla fine sarà”.

Gli ultras sanno bene che “mantenere la categoria per noi è importantissimo, sotto moltissimi aspetti. Ma la consapevolezza di ciò che perderemmo non ci farà tremare le gambe, né la voce. Il momento per capire che indossare la nostra maglia non è soltanto un gioco ma una responsabilità è arrivato. È un momento senza appello, per il quale non esiste domani”.

“Contro il Frosinone conta vincere – ribadisce la Ovest rivolgendosi ai calciatori biancoazzurri -. Sarà un’altra prova durissima, lo sappiamo tutti, ma qui il banco tecnico è saltato da un pezzo. Ora conta la fame. Conta la voglia di dimostrare che siete uomini, prima che giocatori. Che non indossate i colori di una squadra come capi d’abbigliamento in un camerino di prova. Che avete compreso la differenza tra giocare per voi stessi e rappresentare una città intera. Con la sua storia, il suo orgoglio, la sua appartenenza”.

“Poco importa cosa sarete domani, o fra dieci anni – conclude la Ovest -. Ora dovete sentirle sotto la pelle, quelle strisce biancazzurre. Dovete lottare fino all’ultima stilla di sudore, fino all’ultimo secondo. Per voi. Per noi. Per Ferrara”.

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