Campagna vaccinale, Calamai (Ausl): “Riportati i cittadini al centro della sanità. Pronti per la quarta dose”
L'intervento della direttrice generale dopo la chiusura di quattro dei cinque hub provinciali e un anno di somministrazioni: "Abbiamo utilizzato la testa, costruendo un'operazione incredibile"
Innovazione e ricentralizzazione del cittadino nella sanità, come risposta a un’iniziale rottura degli schemi dovuta allo scoppio dell’emergenza Covid-19.
È racchiuso qui, nelle parole di Monica Calamai, direttrice generale dell’Azienda Usl di Ferrara, l’insegnamento lasciato dalla pandemia e dall’esperienza della campagna vaccinale a Ferrara e provincia.
“L’unità tra il sistema sanitario – racconta la direttrice – e i sindaci, il volontariato, la popolazione, le forze dell’ordine e la protezione civile ci hanno consentito in un anno di costruire un’operazione incredibile, come la strutturazione di cinque hub e contestualmente l’allestimento delle Case della comunità, aiutandoci a raggiungere obiettivi straordinari come oggi ci dimostra il tasso di copertura vaccinale, che risulta essere il più alto della regione Emilia-Romagna”.
Calamai applaude la capacità dell’Azienda Usl di lavorare di squadra nelle difficoltà: “In modo corale ci siamo messi intorno a un tavolo, andando inizialmente a progettare i percorsi dei cittadini, programmando in modo flessibile e prevedendo i diversi tipi di afflusso all’interno degli hub vaccinali. Abbiamo messo per iscritto la programmazione e la pianificazione con l’aiuto di architetti, ingegneri, informatici e gestori delle agende che si sono resi conto che quello che stavamo facendo era qualcosa di mai visto prima, vale a dire una vaccinazione di massa in brevissimo tempo“.
“Abbiamo aumentato – prosegue la direttrice generale – capacità e sforzo dell’Azienda per cercare di dare il massimo supporto possibile e mettere in sicurezza nel minor tempo la popolazione ferrarese, vaccinando casa per casa anche quei soggetti che non potevano recarsi negli hub e cercando di far aderire, grazie alla comunicazione, anche l’ultimo dei resistenti”.
Calamai aggiunge: “I numeri ci hanno dato ragione e quindi siamo contenti non solo per aver messo in sicurezza popolazione, ma soprattutto per essere tornati a riconcentrarci su quello che è il vero scopo della sanità oggi, dove il cittadino ha sempre ragione. Ora vogliamo essere dalla parte della gente, dando servizi di prossimità il più attinenti possibili a quelle che sono le esigenze della popolazione”.
Ma le sfide future ancora da affrontare sono tutt’altro che finite: “A noi piace chi usa la testa – conclude la direttrice generale – e in questa situazione l’abbiamo utilizzata. Credo che questo faccia onore a tutti gli operatori scesi in campo, che non si sono mai persi d’animo, lavorando giorno e notte come ancora adesso continuano a fare, dato che ora siamo già pronti a ripartire anche con la quarta dose“.