
L’avvocato Marco Linguerri
Assolti entrambi perché il fatto non sussiste. È la sentenza uscita dal tribunale di Ferrara al termine del processo per le ferite riportate da due operai, caduti da un’altezza di oltre tre metri mentre stavano puntellando una impalcatura al terzo piano della Sinagoga di via Mazzini.
I due operai stavano effettuando lavori di riparazione dei danni causati dal terremoto, ma qualcosa andò storto. Imputati per quel duplice infortunio sul lavoro avvenuto il 14 maggio 2019 erano Costantino Roberto Sanna, allora coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori, difeso dall’avvocata Silvia Fasolin, e Leopoldo Braggion, amministratore delegato della Costruzioni Orizzonte di Rovigo, esecutrice dei lavori, difeso dall’avvocato Marco Linguerri.
I capi di imputazione parlavano di inosservanza di specifiche disposizioni in materia di sicurezza di lavoratori. Per colpa di quelle inosservanze, secondo la procura, rimasero feriti gravemente due operai: uno si procurò ferite lacero-contuse al braccio destro e al naso, oltre a varie contusioni per la caduta dall’alto; il secondo si fratturò spalla e gomito.
Secondo la ricostruzione del pm, i due operai, mentre si trovavano sul controsoffitto del sottotetto dell’immobile, stavano cercando di realizzare un cordolo in metallo di consolidamento mediante travetti in ferro e putrelle in acciaio. Improvvisamente però le assi sotto i loro piedi franarono ed entrambi caddero sul piano sottostante.
Ieri in aula è stato sentito il consulente della difesa, che ha contestato il tipo di intervento eseguito dai due operai: secondo il piano della sicurezza quella operazione doveva essere effettuata dal basso, e non dall’alto come avvenuto.
Al termine della discussione, nel corso della quale la procura aveva chiesto al condanna degli imputati, il giudice Andrea Migliorelli ha deciso invece per l’assoluzione con formula piena.
Le motivazioni sono attese tra 90 giorni.
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