Paolo Govoni dalla Camera di Commercio a Sipro
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
Il Primo Maggio di Cgil, Cisl e Uil è dedicato al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo slogan che lo caratterizza è: “Uniti per un lavoro sicuro”. A Ferrara e provincia saranno tante le iniziative con banchetti per distribuzione garofani
“L’attività cesserà il 30-04-2025”, c’è scritto a mano con un pennarello nero su un pezzo di cartone appoggiato su un bell’orologio da tavolo. Dopo 47 anni di onorata attività, Paolo Squarzoni andrà in pensione chiudendo il suo negozio di orologiaio in via Padiglioni
"Ancora un volta stiamo assistendo al potere del capitale che tratta queste persone, 36 famiglie, come se fossero dei numeri. Dietro invece ci sono delle famiglie, delle storie, che evidentemente non interessano a Vsg". Storie e persone che invece interessano alla Filt Cgil e al segretario Luca Greco, oggi davanti ai cancelli dell'ex Sirio a Ostellato
Tre persone sono rimaste ferite questa mattina, 28 aprile, in un incidente frontale fra due auto avvenuto a Portomaggiore all’incrocio tra via Marconi e via 24 Maggio, attorno alle 11
Portomaggiore. “Insieme…si può” è il nome del nuovo progetto di comunità per Portomaggiore, che avrà l’obiettivo di avviare un percorso di consolidamento del tessuto sociale – a maggior ragione dopo il Covid-19 – favorendo le relazioni integrate con le istituzioni per soluzioni di tipo comunitario e coinvolgendo cittadini di diverse culture e fasce di età, al fine di fornire risposte organizzative e operative ai loro bisogni di benessere e salute.
Diverse le associazioni promotrici dell’iniziativa solidale, di cui è capofila il Centro Le Contrade Aps. A seguire PortAmico di Portomaggiore unitamente a Pangea e Jonas Pronto Soccorso Emotivo di Argenta, che potranno dare il loro contributo con il sostegno finanziario del Comune di Portomaggiore insieme a Emil Banca e a due imprenditori del territorio.
I destinatari del progetto sono le fasce sociali più fragili del territorio portuense, come giovani in età scolare che vivono momenti di disagio per difficoltà relazionali acuite dal periodo della didattica a distanza, gli anziani, sempre più isolati, che non si fidano ad uscire, le donne, in particolare straniere e infine lo stato delle frazioni, i cui abitanti scontano la carenza di servizi, a scapito degli anziani e delle famiglie più disagiate.
“Insieme…si può” si prefigge quindi di valorizzare le risorse delle persone con fragilità, per facilitarne l’integrazione nella comunità, anche tramite scambi di conoscenze e saperi, ma anche di creare una rete di conoscenza e solidarietà sul territorio per superare i pregiudizi e gli stereotipi, in particolare quelli di genere, attraverso l’istituzione di occasioni di confronto emotivo ed affettivo per ridimensionare e risolvere i problemi.
A ciò si aggiunge la volontà di superare il disagio e la solitudine (anche da Covid-19) attraverso momenti conviviali reciproci, favorendo nei giovani modalità corrette di relazione attraverso il gioco, anche per contrastare la dispersione scolastica ed evitare episodi di bullismo, dando spazio alla costruzione di relazioni umane positive e stimolando la creatività nel tempo libero e mettendo in relazione culture e generazioni diverse mediante laboratori creativi e informatici per diminuire il gap prodotto da un’alfabetizzazione digitale forzata a causa dell’epidemia.
Infine, uno degli obiettivi prefissati è quello di aiutare i cittadini, in particolare quelli più fragili, a raggiungere un grado sufficiente di autonomia digitale da consentire loro di interagire con le istituzioni nelle pratiche amministrative, creando inoltre una rete di solidarietà e supporto nei confronti delle donne sottoposte a violenza, anche nelle sue forme più ambigue e spesso non riconosciute, sviluppando esperienze di prossimità sociale favorendo un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini e favorendo lo sviluppo di assistenza territoriale (sanitaria e sociale) ispirata al Patto per la Salute.
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