Cronaca
16 Gennaio 2022
La donna ottiene la detenzione domiciliare con permesso di lavoro

Omicidio Barioni. Lara Mazzoni esce dal carcere

Lara Mazzoni
di Redazione | 3 min

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Lara Mazzoni

Lara Mazzoni

Copparo. Dopo un anno dietro ai muri della Dozza, Lara Mazzoni torna a casa. La donna, condannata in via definitiva per l’omicidio del compagno Mirko Barioni, ha ottenuto la detenzione domiciliare con permesso di lavoro.

Lara Mazzoni, 47 anni, il 4 giugno del 2017 uccise con una coltellata il compagno 39enne in seguito all’ennesimo litigio domestico.

In quella drammatica notte lo scontro tra i due scoppiò mentre tornavano nella loro abitazione ad Ambrogio in automobile, dopo una serata ai lidi. La famiglia (Barioni, Lara Mazzoni, la loro figlia di 7 anni e la figlia di 19 di lei, con il suo fidanzato) erano andati a vedere in un locale la finale di Champions League.

A un certo punto, a gara in corso, la donna andò via con la bambina piccola, in un bar, perché infastidita dal comportamento del compagno. Al suo ritorno vide che il compagno era offuscato dall’alcol e litigioso come altre volte gli era capitato quando beveva. Così si mise lei alla guida.

Un tragitto infernale, dirà in seguito l’imputata, con lui che la offendeva pesantemente. Una lite talmente accesa che la piccola si svegliò e si mise a piangere. Esasperata, Mazzoni colpì Barioni con alcuni schiaffi alla testa, ricevendo in cambio altre offese, minacce di morte al suo indirizzo e a quello dei suoi familiari e la promessa di portarle via la bimba piccola.

Arrivati a casa la lite continuò, con Barioni che rispose con dei colpi a quelli della compagna. A questo punto Mazzoni invitò la figlia maggiore a scendere dall’auto e portare via la sorellina.

Fuori rimasero solo la coppia e il fidanzatino della ragazza. Dopo poco la giovane si affacciò sul pianerottolo e vide la madre rincorrere Barioni, per poi colpirlo con qualcosa. Era il coltello da cucina, tre coltellate alla schiena, una delle quali trapassò un polmone e l’aorta femorale.

Fu il fidanzato a sfilare l’arma dalle mani della Mazzoni e poi provare a soccorrere Barioni, invano.

Lara Mazzoni venne condannata in primo grado a 16 anni in rito abbreviato, ridotti a 12 in appello e confermati in Cassazione.

Ora deve scontare la pena residua di 9 anni e 7 mesi di reclusione. Ma lo farà fuori dal carcere. E con il permesso di lavorare come assistente agli anziani in una casa protetta.

La soddisfazione per il provvedimento del tribunale è tutta nelle parole dell’avvocato difensore, Fabio Anselmo: “Il giorno in cui arrivó la condanna definitiva lo dissi chiaramente : avrei fatto tutto il possibile affinché Lara non rimanesse in carcere. Lei mi ha aiutato tanto col suo comportamento: ha saputo farsi voler bene e rispettare anche nell’ambiente lavoro e ha dimostrato di non costituire un pericolo. Sono felice per lei e la sua bambina”.

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