Cronaca
9 Novembre 2018
Finisce il processo di primo grado per l'omicidio di Ambrogio. L'avvocato Anselmo: "Siamo ottimisti per i prossimi gradi di giudizio: Lara merita un futuro migliore"

Uccise il compagno, Lara Mazzoni condannata a 16 anni

Lara Mazzoni
di Ruggero Veronese | 3 min

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Lara Mazzoni dopo la lettura della sentenza

Si conclude con una condanna a 16 anni da scontare agli arresti domiciliari il processo di primo grado per Lara Mazzoni, la donna di 45 anni che il 4 giugno del 2017 uccise con una coltellata fatale il compagno 39enne Mirko Barioni in seguito all’ennesimo litigio domestico. Nonostante la lunga arringa dell’avvocato difensore Fabio Anselmo, il tribunale ha respinto la tesi difensiva che considerava il delitto un omicidio preterintenzionale. La sentenza finale rispecchia invece alla lettera le richieste della procura: 24 anni di pena per omicidio volontario (ridotti a 16 per effetto del rito abbreviato), con l’aggravante della ‘minorata difesa’ di Barioni, che era sotto l’effetto dell’alcol quando fu ucciso.

In quella drammatica notte il litigio tra Mazzoni e il compagno scoppiò mentre tornavano nella loro abitazione ad Ambrogio in automobile, dopo una serata ai Lidi. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti la donna prese a schiaffi il compagno che ricambiò con insulti e minacce, e una volta arrivati a destinazione la lite si intensificò e Barioni arrivò a colpire a sua volta la donna. L’uomo fu ucciso poco dopo il ritorno a casa con tre coltellate alla schiena, una delle quali trapassò un polmone e l’aorta femorale.

Al processo erano presenti anche i genitori e i due fratelli di Barioni, assistiti come parte civile dall’avvocato Eugenio Gallerani, ai quali sono state riconosciute provvisionali da 70mila euro (per ciascun genitore) e 30mila euro (per ogni fratello), oltre ai danni che saranno quantificati in sede civile. Ma non c’è soddisfazione nelle parole di Gallerani: “Non si può essere soddisfatti di fronte alla morte di una persona, visto che Mirko Barioni è deceduto in una tragica notte. Riteniamo però che dal punto di vista processuale il giudice abbia giustamente ravvisato un omicidio volontario, sulla base degli elementi medico-legali, che dimostrano che Barioni fu colto di sorpresa. Rimane una vicenda assolutamente tragica, in cui ha perso la vita un uomo che aveva ancora gli anni migliori davanti a sé”.

Del tutto diversa la visione di Anselmo, che vede il processo di primo grado come l’inizio di una partita ancora tutta da giocare: “Si tratta del processo sulla tragica morte di un persona, non possiamo dimenticarlo, e in questa sede non ci aspettavamo nulla di diverso. Anche se la pena non è certamente alta, noi crediamo che Lara Mazzoni meriti una riduzione di pena più consistente. Ora attendiamo le motivazioni della sentenza e sono più ottimista per i prossimi gradi di giudizio, perché credo che la mia assistita meriti un futuro migliore”. Anche se naturalmente ogni discorso sul processo d’appello è prematuro, è legittimo ipotizzare che oltre a ribadire la tesi dell’omicidio preterintenzionale, la difesa punterà anche ad eliminare e per certi versi ribaltare l’aggravante sulla ‘minorata difesa’ di Barioni, dovuta al suo stato di alterazione alcolica.

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