Lei denunciò una situazione che riteneva pericolosa dal punto di vista sanitario. A finire denunciata, per vie legali, fu invece lei.

Nell’ottobre del 2020 la consigliera del gruppo misto Anna Ferraresi si fece portavoce di diverse lamentele che stavano circolando sui social dopo la pubblicazione di video in diretta di una cena spettacolo organizzata dal Madame Butterfly di via Padova.

In quel frangente temporale i Dpcm “raccomanda[vano] fortemente” di non fare riunioni in casa con più di 6 persone non conviventi, vietavano cerimonie civili e religiose con più di 30 persone, vietavano feste “in luoghi pubblici al chiuso e all’aperto”.

E così foto e video della serata avevano creato non pochi malumori tra i cittadini ferraresi e la Ferraresi si augurava l’intervento delle forze dell’ordine: “Stasera si sta consumando la più indecente, vergognosa festa in piena emergenza Covid-19. Ricordatevi di questa serata memorabile. Ce lo ricorderemo anche noi, che a differenza vostra abbiamo rispetto per la vita e per chi si batte ogni giorno per salvarla”.

Gli organizzatori spiegarono che erano state rispettate le normative anti-Covid cogenti in quel periodo. E querelarono la consigliera, come fa sapere ora la diretta interessata: “vi ricordate la famosa cena- spettacolo avvenuta l’anno scorso al Madame, in piena emergenza sanitaria? Una partecipante pubblicò in diretta su Facebook, video e immagini inequivocabili di ciò che stava accadendo all’interno, tra canti e balli senza mascherine e senza distanziamento. In quell’occasione, anche a seguito di segnalazioni che mi provenivano in privato, denunciai pubblicamente la situazione e vista l’emergenza in atto, ciò provocò una comprensibile reazione di sdegno e preoccupazione nei lettori”.

E dopo quella denuncia pubblica “l’avv. Carlo Bergamasco – riprende Ferraresi – incaricato dagli organizzatori e legale della maggior parte degli amministratori locali, denunciò la sottoscritta, motivando l’infondatezza delle notizie riportate, e ad un intento politico di denigrazione nei confronti dell’avversario politico”.

La procura di Ferrara ha chiesto l’archiviazione, ritenendo infondata la notizia di reato. “Essere denunciati per aver fatto il proprio dovere a tutela della salute dei cittadini è incredibile – commenta Ferraresi -, tanto più che poco dopo, il 3 novembre 2020 a seguito della seconda ondata che ha investito drammaticamente tutta l’Italia, l’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte annunciava, con effetto dal 6 novembre, l’entrata in vigore del coprifuoco. Il seguito degli eventi diede ragione alla mia, nostra preoccupazione. Oggi finalmente la parola fine a un’ingiusta querela”.