
La ‘casa’ di Valentin
Aveva scelto lui di vivere lì. Una casa di lamiere e il cielo come tetto. Attorno cianfrusaglie, pentole, coperte per tutte le stagioni, qualche sedia.
Le sedie sono importanti se hai degli ospiti. E quando qualcuno lo andava a trovare, cosa rara, Valentin raccoglieva da terra un po’ della sua casa e la riordinava alla meno peggio.
Ma venerdì sera a raccoglierlo da terra sono stati i carabinieri di Pontelagoscuro. Da giorni i suoi amici di strada non avevano più notizie. E in quella strada sterrata lungo il canale Boicelli, una delle troppe periferie di Ferrara, quando sono andati a trovarlo per portargli un po’ di cose da mangiare, hanno avuto l’infelice conferma.
Valentin, 72 anni, partito tanti anni fa dalla Moldavia e arrivato chissà come a Ferrara, era “rannicchiato su se stesso, freddo, senza vita, tra le sue poche cose nel crepuscolo della sera”.
A immaginare la cornice del ritrovamento è Raffaele Rinaldi, presidente dell’associazione Viale K.
Rinaldi conosceva bene Valentin. “Lo andai a trovare con la Protezione Civile battendo i sentieri sterrati e nascosti della lontananza. Mi trovai di fronte ad un uomo umile, che si faceva bastare quello che aveva, non chiedeva altro se non lavorare qua e là nelle nostre campagne e tornare di tanto in tanto a casa”.
Già, perché la sua casa Valentin, stanco di portarsela dietro, l’aveva sistemata dove nessuno poteva disturbarlo. Ma nemmeno avvicinarlo o aiutarlo. Lo stesso Rinaldi era andato a chiedergli se volesse accoglienza in Viale K. Valentin lo accolse come si deve. “Signore, signore, mi scusi. Metto tutto a posto”.
Ma la malattia o un malore non gli hanno permesso di ricevere come si deve venerdì sera gli ultimi amici. Accanto al suo corpo i carabinieri hanno trovato medicine e un tampone Covid. Ora di lui si dovrà occupare la medicina legale. Servirà una autopsia per accertare la morte per causa naturale.
Non esistono operazioni per accertare la vita per causa naturale. Valentin se n’è andato nella Giornata mondiale dei poveri. “Oltre alla tristezza che si fa strada nel cuore e nel ricordo – è il pensiero commosso di Rinaldi -, brucia di nuovo il conflitto tra la disponibilità a venire in aiuto e la libertà di dire «no grazie, signore»“. Caro Valentin, avevi detto che a breve saresti andato via. Lo hai fatto, ma pagando un prezzo troppo alto”.
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