Anche il Diccap (Cse-Flpl), sindacato solitamente più vicino all’amministrazione comunale, striglia la giunta Fabbri per la gestione dei Servizi Demografici del Comune di Ferrara
Il sindacato autonomo è ormai al terzo stato di agitazione proclamato dal cambio di colore della giunta e fa capire che se dal nuovo tavolo convocato in Prefettura per l’8 novembre non ci saranno novità positive, la proclamazione di uno sciopero non sarà un’opzione troppo lontana.
“Il Diccap, unitamente a Sinusca, continua a denunciare da ormai più di un anno e mezzo le carenze di organico e le problematiche degli uffici di via Fausto Beretta 1 e 19 ma l’Amministrazione procede addirittura impiegando soldi e fondi nell’esternalizzazione dei Servizi, servizi che non vengono resi al cittadino in maniera puntuale”, osserva il sindacato autonomo.
“È giunta l’ora che l’Amministrazione Fabbri decida di essere veramente dalla parte del cittadino – attacca il Diccap – provvedendo ad effettuare nuove iniezioni di personale che devono essere fatte poiché il Comune sta diventando un puzzle di servizi senza più nessuna interconnessione tra loro e a farne le spese è solo la cittadinanza. È impensabile che in un Comune come Ferrara. con più di 130 mila abitanti, le delegazioni siano aperte a turno con un unico sportellista che si turna con gli sportellisti di via Fausto Beretta 1. È inconcepibile che il cosiddetto Sca, tanto voluto dalla Giunta Tagliani, abbia un ufficio elettorale che sia composto solamente da due impiegati di cui uno uscente. Negli uffici di stato civile i dipendenti si turnano sull’ufficio certificazione che è chiuso da quando gli ultimi tre impiegati sono andati nel 2019 in pensione”.
“I procedimenti in capo a questi servizi sono veramente un numero considerevole – fa notare il sindacato autonomo -, basti pensare che per prendere la residenza la cosiddetta ‘residenza in tempo reale’ la normativa prevede la chiusura della pratica entro 48 ore, ma proprio per mancanza di operatori, i tempi si ampliano considerevolmente, arrivando addirittura a settimane di attesa per una carta di identità o per un certificato”.
“Il problema di questi uffici non è come ritiene l’amministrazione far rispondere al centralino a una ditta esterna – attacca ancora il Diccap -, ma una vera e propria riorganizzazione con una iniezione di operatori e apertura degli uffici delle delegazioni tutti i giorni, altri uffici senza personale. Siamo arrivati al punto in cui se manca un operatore per malattia l’ufficio viene chiuso a data da destinarsi”.
Ecco perché, in caso di esito negativo del tavolo di conciliazione dell’8 novembre, il sindacato di dice “pronto a sua volta a proclamare tutte le azioni sindacali ritenute necessarie, come prevede la normativa sugli scioperi. Al sindaco facciamo un invito – conclude il Diccap -: un giro nei corridoi per tastare di persona il malcontento del personale per l’attuale situazione. Chissà che ciò non possa servire a prendere atto de visu di quanto sta avvenendo”.
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