Politica
19 Ottobre 2021
Il consiglio approva transazione con la ditta. L’opposizione: “Nessuno ha mai visto il progetto”

Caserma dei vigili, costi alle stelle

di Redazione | 5 min

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È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

La caserma della Polizia locale costerà molto più del previsto. Sarà comunque una caserma “all’avanguardia a livello nazionale per i crismi di sicurezza, assicura il vicesindaco con delega alla sicurezza Nicola Naomo Lodi. Ma per farlo serve votare la variazione di bilancio di oltre 300mila euro per sbloccare il cantiere.

Una operazione che costerà ai ferraresi circa 850 mila euro in più del previsto. E questo per via della variante voluta dalla giunta. “Appena insediati – ricostruisce Namo – ci siamo trovati una palazzina dove era prevista la famosa biblioteca, che era solo sulla carta in quanto nei bilanci precedenti non era previsto nulla di arredi e altro materiale”.

La futura caserma invece godrà di recinzione, toelettatura e area verde per i cani antidroga, nuovi spogliatoi e altro ancora. Tocca proprio a Lodi illustrare la delibera al consiglio comunale. Illustrazione però che si limita a dire che la ditta vincitrice dell’appalto, Clea, dopo un concordato preventivo istruito presso il Tribunale di Venezia, ha chiesto di adeguare il corrispettivo a fronte di costi di produzione aumentati durante la pandemia.

Tema della questione è la ristrutturazione della Palazzina del centro direzionale di Via Beethoven, vale a dire la famosa caserma per la Polizia locale. Uno dei punti del programma della Lega che si appoggia su un progetto esecutivo della passata amministrazione per ristrutturare il vecchio Palaspecchi e che era stato finanziato con fondi statali per oltre 5 milioni di euro.

L’aggiudicazione definitiva dei lavori in favore di Clea risale al luglio 2018. L’impresa doveva consegnare l’immobile entro 300 giorni.

La nuova giunta aveva imposto una variante riguardante la destinazione del fabbricato ad uso esclusivo del Corpo di Polizia Municipale, che portava ad euro 3.124.242,88 (oltre Iva) il totale.

Il nuovo termine per l’ultimazione dei lavori viene spostato al luglio 2020. Ma a questo punto l’appaltatore fa presente di non essere nelle condizioni di dare impulso alla realizzazione delle attività secondo le originarie previsioni, in considerazione della necessità di soddisfare sopravvenute esigenze che imponevano la modifica della distribuzione interna del Piano Terra (layout). Inoltre, risultavano necessarie talune variazioni strutturali per far fronte ad alcune criticità statiche, emerse durante l’esecuzione delle opere di demolizione.

Un alto stop si ha a giugno 2020; Clea deposita la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo e il tribunale dispone la sospensione dell’appalto. Altro contrattempo è l’ulteriore sospensione dei lavori in ragione della emergenza sanitaria da Covid-19. Siamo a marzo 2021.

A questo punto l’azienda fa presente esigenze sopravvenute, non dipendenti dalla sua volontà, che hanno fatto schizzare verso l’alto il costo dei materiali. Si parla di 174mila euro.

È necessaria poi un’ulteriore perizia di variante del valore di quasi 300mila euro. Ora il valore del cantiere è di 3 milioni e mezzo più iva.

A questo punto si arriva alla transazione: l’azienda si impegna a terminare i lavori e il Comune a riconoscerle l’ulteriore cifra di 314mila euro più Iva.

Eppure, come ricorda Roberta Fusari nel suo intervento, “avevamo un cantiere a costo zero per la comunità”, che è stato modificato appena la giunta si è insediata. Prima “c’erano già i soldi per ristrutturare il complesso, da dove sarebbero sorti la sede del comando dei vigili, una biblioteca e una sala civica aperta alla cittadinanza: un presidio per la sicurezza, un pezzo insomma di quello studentato di cui si parla ma non si fa nulla. Ed era da chiudere anche prima del completamento delle Corti di Medoro”.

Poi avviene che, continua la consigliera di Azione civica, l’attuale amministrazione “fa una variante per farne la grande caserma che Lodi dice che vogliono i ferraresi”. Ma con 855mila euro in meno nelle casse comunali. Fusari fa presente che senza l’intervento dell’attuale giunta “in questo momento avremmo un comando della polizia locale già aperto e agibile, anziché pagare l’affitto alla Regione per l’immobile che sta ospitando il Corpo”.

Tommaso Mantovani dei Cinque Stelle riconosce all’amministrazione che si parla di uno dei punti del programma della maggioranza “che va a realizzarsi. Ma è anche una questione di priorità. In un momento critico come la pandemia non era la priorità”. “Paghiamo con soldi pubblici – aggiunge – un prezzo troppo alto per la messa in sicurezza della città alla quale stanno provvedendo già Polizia e Carabinieri”.

E mentre si passa alle dichiarazioni di voto il Pd con Francesco Colaiacovo lamenta il fatto che “non è possibile non avere nemmeno una illustrazione della delibera e capire perché si spende così tanto”. In due anni infatti “l’assessore non ha mai fatto un’analisi del bisogno di una cella di detenzione, vista l’attività dei vigili urbani”. Il dem teme di veder spendere “altre centinaia di migliaia di euro, senza contare tutti gli altri interventi fatti fino a oggi per circa due milioni di euro, per soddisfare un pensiero del vicesindaco, di trasformare una polizia municipale in una forza di polizia”.

“Tanti soldi – rincara la dose Fusari – per una caserma che non abbiamo mai visto, il vicesindaco ci parla di toelettature per cani, spogliatoi… ma ci rendiamo conto che stiamo votando 800mila euro su un progetto che nessuno ha mai potuto conoscere?”.

Stefano Solaroli della Lega fa presente che “l’obiettivo principale di questa amministrazione è la sicurezza. Facciamocene una ragione. È inutile girare intorno a quanti soldi vengono spesi. Guardiamo a che dotazioni avevano i vigili prima, risalenti a 30 anni fa”.

“La delibera è molto tecnica – aggiunge Dario Maresca di gente a Modo – e ci sarebbe piaciuto avere una illustrazione adeguata da parte del vicesindaco a cui piace giocare all’esercito. Servirebbe capire, sarebbe servito anzi, le motivazioni per cui si è deciso di transare a queste cifre”.

“Il lavoro doveva essere eseguito – taglia corto Federico Soffritti di fratelli d’Italia -. La domanda è: o si vuole una città sicura o si vuole una città non sicura?”.

La delibera è stata approvata con 19 voti a favore (gruppi Lega, Ferrara Cambia, FdI. Forza Italia) e 11 voti contrari (gruppi Pd, Azione Civica, Gente a Modo, M5S).

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