Effetto Vasco. I prezzi degli hotel alle stelle
Le prenotazioni per hotel, Bed&Breakfast, stanze private e quant'altro sono partite un secondo dopo che il Blasco ha fatto da Bologna l'annuncio delle due date di apertura del suo tour 2026
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Da martedì 17 a sabato 21 giugno tornano gli Emergency Days a Ferrara per la loro quindicesima edizione mentre già questa sera (venerdì 13) alle 18 alle Librerie coop al Centro Commerciale Le Mura si terrà un'anteprima con la presentazione del libro "Molto molto tanto bene" (Einaudi) di Caterina Bonvicini. A moderare l'incontro sarà Girolamo De Michele
Un aiuto concreto per cittadini e imprenditori alle prese con forti situazioni debitorie. Lo sportello sovraindebitamento è ormai attivo da un anno presso lo sportello sociale unico integrato della cittadella san Rocco e nella mattinata di lunedì 16 giugno verrà presentato in un incontro pubblico gratuito, dedicato principalmente ad assistenti e operatori sociali ma rivolto anche a tutti i cittadini
“La Società Teosofica tra Oriente e Occidente: passato, presente e futuro”, questo il tema del Congresso Nazionale della Società Teosofica che festeggia l'anniversario dei 150 anni proprio a Ferrara. Fra i relatori la docente universitaria Simona Cigliana, la giornalista e scrittrice Paola Giovetti, il presidente della Società Teosofica Italiana Antonio Girardi. Sono previsti, in video, gli interventi del prof. Massimo Introvigne, direttore del Censur di Torino e del prof. Marco Pasi dell’Università di Amsterdam.
Il carcinoma polmonare è al centro di una profonda trasformazione nei paradigmi diagnostici e terapeutici. In questo scenario in rapida evoluzione l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara ospiterà il convegno internazionale “Lung cancer in the digital age: a new dawn for cancer care”
Fotovoltaico, la Regione Emilia-Romagna schiaccia l’acceleratore per dare impulso alla produzione di energia rinnovabile, con l’obiettivo della transizione ecologica.
Arrivano specifiche Linee guida per favorire l’installazione di impianti fotovoltaici sulle aree di cava dove si è conclusa l’attività estrattiva. I nuovi impianti fino a 20 megawatt connessi alla rete elettrica di media tensione potranno partire con una semplice comunicazione: lo stesso nelle zone industriali e commerciali, oltre che su discariche non più attive.
La Giunta regionale, tra le prime in Italia, ha infatti approvato nuove norme che semplificano l’iter necessario all’avvio degli impianti solari e dettano indirizzi attuativi in particolare sull’utilizzo delle ex cave da applicare a tutte le istanze di nuova presentazione. Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione ambientale e l’energia, darà vita ad una nuova struttura operativa interna per assicurare uniformità e coordinamento nell’applicazione delle disposizioni sull’intero territorio regionale.
Si tratta di scelte che l’assessorato all’Ambiente ha portato avanti con decisione, in linea con le istanze dell’Assemblea legislativa e con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e il Clima, per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Per le aree estrattive, in particolare, se è previsto un recupero come invasi debuttano norme che disciplinano il “solare galleggiante”, posizionato direttamente sull’acqua. In quelle restituite a un uso agricolo si promuove invece “l’agrovoltaico”, con l’integrazione della presenza di coltivazioni e impianti di produzione di energia grazie al ricorso a tecnologie innovative. Nelle aree restituite a uso agricolo, potranno essere installati pannelli a terra solo se non coltivate; altrimenti vale il limite del 10% della superficie complessiva.
Nessuna possibilità di sfruttamento energetico è contemplata infine nei casi in cui per la cava sia programmato un recupero ambientale, con interventi di rinaturazione, piantumazione e ripristino della vegetazione.
Nelle cave dismesse “riutilizzate” come bacino idrico, le nuove norme regionali consentono l’istallazione di impianti fotovoltaici “flottanti”, cioè galleggianti. Si fissano però alcuni paletti di tutela ambientale da rispettare. La superficie dell’invaso occupata non può però superare il 50% dell’estensione dello specchio d’acqua; i pannelli devono concentrarsi in maggior parte al centro del bacino per non ostacolare la nidificazione e lo svezzamento dei volatili, che avviene lungo le rive; non è possibile posizionarli dove si registrano meno di 3 metri d’acqua, perché i volatili procacciano il cibo in particolare in acque poco profonde. Per compensare gli impatti dell’impianto fotovoltaico sull’ecosistema, infine, la sua realizzazione richiede di effettuare un contestuale ampliamento delle aree naturali e delle aree di foraggiamento degli animali con la posa di siepi larghe almeno 5 metri nelle zone perimetrali.
Per le ex cave ritornate all’uso agricolo, invece, è previsto l’agrovoltaico con tecnologie innovative come il montaggio verticale di moduli, anche bifacciali o elevati da terra, dotati di inseguitori solari. La struttura portante dell’impianto deve comunque consentire il passaggio dei mezzi agricoli per la coltivazione.
Impianti a terra sono infine consenti nelle cave abbandonate, così come in quelle ripristinate ad uso agricolo a condizione che l’area non risulti coltivata. Per quelle coltivate, è confermato il limite del 10% di utilizzo dell’area agricola se la stessa risulta coltivata.
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