Attualità
30 Settembre 2021
Bertarelli: "Questo festival come la nostra cooperativa affronta argomenti difficili e trascurati, si occupa dei più fragili, non tratta sui valori e si impegna per diffondere cultura e consapevolezza"

Cidas rinnova la collaborazione con Internazionale a Ferrara

di Redazione | 3 min

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“Questo festival come la nostra cooperativa Cidas, parla tante lingue, si rivolge a tutte e tutti, ragiona sul presente per guardare al futuro, affronta argomenti difficili e trascurati, si occupa dei più fragili, lavora per creare comunità e costruire relazioni. Non tratta sui valori e si impegna per diffondere cultura e consapevolezza”. Così Daniele Bertarelli, presidente di Cidas ha spiegato nella conferenza di lancio del festival le ragioni per cui si rinnova la collaborazione tra la cooperativa sociale e Internazionale a Ferrara.

Un connubio di intenti e temi che in questa edizione del 2021 si è concretizzato nell’ideazione congiunta di due degli incontri in programma, ai quali prenderanno parte anche i professionisti di Cidas, per portare l’esperienza maturata nel lavoro quotidiano al servizio della persona dei 1500 soci e lavoratori.

Gli appuntamenti sono venerdì 1 ottobre alle 17 presso il Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara con il panel “Le ferite invisibili”, sui traumi psicologici che si portano addosso i rifugiati accolti nel territorio, dovuti a esperienze drammatiche e torture vissute nel loro percorso migratorio. Su come è possibile intervenire si confrontano, Gloria Carlini antropologa di Cidas, Virginia Costa del Servizio Centrale del Sistema di Accoglienza e Integrazione, Lelia Pisani del Centro Studi Sagara, Lilian Pizzi, psicologa. Introduce e modera Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale.

L’altro appuntamento è sabato 2 ottobre alle 11.30 sempre presso il Ridotto del Teatro Comunale con il tavolo “Dove ci prenderemo cura di noi”, dove ci si confronterà su come evolveranno i luoghi di cura delle persone fragili dopo la pandemia. La popolazione invecchia e le famiglie cambiano. Ragioni essenziali per ripensare gli spazi di cura per persone autosufficienti e non. Si confronteranno su esperienze di residenzialità, cohousing e domiciliarità i relatori Daniele Bertarelli, presidente di Cidas, Chiara Casotti di casematte.it, Kerstin Kärnekull – in collegamento – dell’Associazione nazionale svedese di cohousing, e Marco Trabucchi dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria. Introduce e modera Cristiano Bendin direttore del Il Resto del Carlino di Ferrara.

“Per la nostra cooperativa, che dal 1979 si occupa di fragilità di persone anziane e disabili – ha aggiunto Bertarelli – questo tavolo è importante perché dà la possibilità a noi ed al territorio di ragionare sui bisogni delle persone e di capire quali sono le migliori proposte per il futuro, considerando che è sempre più necessario costruire un continuum assistenziale – in particolare per le persone anziane e in particolare dopo la pandemia – che vede la coesistenza di servizi differenti ma ugualmente importanti, come residenzialità, cohousing e domiciliarità. Siamo contenti di poterne parlare con esponenti sia italiani sia stranieri, per dare alla città un’occasione di confronto che arricchisce il territorio con esperienze nazionali ed internazionali. Come Cidas ringraziamo le persone che hanno organizzato il festival riportandolo in presenza, le istituzioni che lo sostengono e tutti gli altri partner per aver creduto anche quest’anno nella scommessa di realizzare assieme aggregazione attorno all’approfondimento dei temi di attualità”.

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