Due slide per rappresentare ai cittadini come sarebbe stato il comparto Ex Mof-Darsena con l’amministrazione precedente e come diventerà ora grazie alla giunta di Alan Fabbri.
Le pubblica il sindaco sulla sua pagina Facebook, catechizzando su “come sarebbe diventata oggi la nostra zona darsena se non avessimo vinto noi le elezioni del 2019, e in basso ciò che fortunatamente siamo riusciti ad ottenere al termine di lunghe battaglie, salvaguardando l’ambiente e l’immagine della nostra città”.
In “basso” viene mostrato un rendering dell’area con tre grandi comparti color rosso. Fabbri però confonde il progetto del Piano di recupero con il Piano periferie. Nell’immagine si vedono infatti tre macro-blocchi rossi, che il sindaco indica come i principali colpevoli di “160mila metri cubi di cemento” che chi lo ha proceduto voleva costruire.
In realtà di previsto come da realizzare c’era solo il parcheggio multipiano (quello più a sinistra nella foto). Gli altri elementi erano aree edificabili in caso di bisogno, non necessariamente da riempire di asfalto.
Dettagli che ‘sfuggono’ a Fabbri, che va dritto per la sua strada: “dopo il via libera della giunta alla variante del piano di recupero dell’area ex Mof-Darsena, è stata avviata la procedura per l’affidamento dell’incarico di progettazione del nuovo comparto che rispetto al progetto ‘ereditato’ vedrà cancellati 158.878 metri cubi di cemento, a favore di aree verdi, strutture per ciclisti e sportivi e, in prospettiva, anche dotazioni smart”.
Fabbri insiste nella confusione di metri cubi e dichiara che “si passerà infatti dagli iniziali 180.250 metri cubi di volumi edificabili agli attuali 21.372. Inoltre, le uniche costruzioni previste potranno avere solo funzioni di pubblica utilità e\o legate a servizi ai cittadini. E proprio attorno al cittadino è stato pensato il progetto, per fare di questa zona un’area per famiglie, sportivi, giovani e anziani. Un’area da vivere”.
L’incarico prevede la progettazione preliminare ed esecutiva, il coordinamento per la sicurezza, la redazione degli elaborati (tra cui grafici, relazioni, modulistica) per l’ottenimento di tutti i pareri autorizzativi necessari alla realizzazione dell’intervento, la direzione lavori delle opere progettate, l’assistenza al collaudo, per un importo a base di gara di circa 400mila euro (399.240 euro). Il termine per la realizzazione dell’intero intervento è previsto per dicembre 2023.
Con il nuovo progetto la nuova area ex Mof ora prevede, tra le altre cose: un parcheggio non più in elevazione e una consistente riduzione delle volumetrie di progetto “a favore del ripristino ambientale delle aree dismesse attraverso la realizzazione di attrezzature collettive quali verde, percorsi, piazze e parcheggi”.
“Nell’ultima giunta – riprende il sindaco – abbiamo approvato questa variante, che il precedente assessore all’urbanistica aveva bollato in un post come “folle”. Non so voi, ma per me la follia era tutta nel vecchio progetto”. In realtà “folle” l’aveva definito una consigliera della sua maggioranza, Paola Peruffo, capogruppo di Forza Italia che, votando contro al progetto della giunta, faceva presente che “il progetto “non comportava un temuto impatto negativo in termini di aumento di metri cubi di cemento, prevedendo – al contrario – una struttura di acciaio, reversibile e dal costo ridotto”.
Sulla confusione del sindaco interviene anche Roberta Fusari, oggi all’opposizione in consiglio comunale con Azione civica e ieri assessora all’urbanistica: “qualcuno potrebbe spiegare al sindaco che il Piano Periferie non è quello rosso, ma è esattamente quello che ora si sta vedendo in trasformazione in quelle aree, ovvero il parco della darsena e i vari giardini e spazi pubblici?”. Infatti quando Fabbri potrà inaugurare “quella grande riqualificazione ambientale”, sarà “solo grazie al Piano Periferie ‘precedente’ col quale abbiamo trovato i soldi e fatto i progetti”.
Tutti i metri cubi paventati da Fabbri, poi, “non ci sarebbero stati, solo quello del parcheggio multipiano, mentre sicuramente grazie alle scelte di questa amministrazione avremo un grande parcheggio che occuperà tutta l’area, non più disponibile per fare altro”.
Il nuovo parcheggio a raso, infatti, comprenderà anche, oltre alla sosta delle auto, quella dei bus turistici e la riqualificazione dell’area sosta camper.
“Questo ambientalismo di facciata – aggiunge la consigliera – impedirà infine la costruzione di 31 case di residenza pubblica, facendo perdere alla città 5,5 milioni di euro dalla Stato già approvati”.
A questo si aggiunge la mancata permuta tra l’area dell’aeroporto di proprietà del demanio e parte di quella dell’ex Mof, “permuta che – si legge nella delibera di giunta – sarà oggetto di nuova negoziazione per l’acquisizione dell’area del parco Sud”.
In quell’area si sarebbe dovuta spostare la caserma della Polstrada, ora a Palazzo Bevilacqua. Collocazione pensata dalla precedente amministrazione per liberare e riqualificare il quadrivio rossettiano.
“Qualcuno dovrebbe spiegarle queste cose – conclude Fusari -, invece di continuare a raccontare bugie comode comode, qualcuno tipo l’attuale assessore all’urbanistica…”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com