Un momento di riflessione e denuncia che ha messo in luce la gravità del provvedimento voluto dal governo Meloni e che si inserisce nel percorso che porterà alla manifestazione nazionale del 31 maggio
Il gruppo Avs - Coalizioni Civiche - Possibile porta davanti all'Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna il 'caso' Cittadini del Mondo con un'interrogazione firmata anche dai capigruppo Paolo Calvano (Partito Democratico) e Lorenzo Casadei (Movimento 5 Stelle)
La Procura di Ferrara ha chiesto sei mesi con pena sospesa per uno dei bagnini imputati nel processo per la tragica morte di Mirko Balzanelli, che annegò nelle acque di Lido degli Estensi il 20 luglio del 2020
Si faceva spedire hashish sfruttando i locker, armadietti che le compagnie di spedizione sfruttano per consentire ai propri clienti di ritirare un pacco in punti specifici senza la necessità di essere presente a casa all'arrivo del corriere. Un venticinquenne barese è stato condannato a tre anni, con pena sostitutiva a lavori di pubblica utilità
L'accusa ha chiesto un anno di reclusione per entrambi gli imputati maggiorenni nel processo per l'aggressione di un sedicenne in piazza Ariostea avvenuta il 7 novembre del 2021
Al centro il comandante della Compagnia di Ferrara Angeli, alla sua sinistra il tenente Caruso e alla sua destra il tenente De Donno
Uno, Marian Octavian Moraru, 32 anni, residente a Vigarano, è un commerciante d’auto di professione e personal trainer per passione. L’altro, Liga Popa, 49 anni, detto ‘Mosciu’, è uno che si sposta da una regione all’altra e che si porta dietro diverse identità. Entrambi sono stati arrestati dai carabinieri del Norm perché ritenuti membri della banda che nel febbraio 2020 ha assalto il postamat di San Bartolomeo in Bosco e il bancomat Bper della Coop di Bondeno.
L’operazione – denominata “Neon 2” – è stata portata a parziale conclusione nella notte di lunedì con l’esecuzione dei due provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi dal gip Vartan Giacomelli – su richiesta del pm Stefano Longhi che ha coordinato l’indagine – a carico dei due uomini, entrambi di nazionalità romena ed entrambi con precedenti penali.
Le accuse sono per entrambi di furto aggravato (sia per i colpi ai bancomat che per il furto dei veicoli usati per gli assalti) e per Popa – arrestato a Guidonia Montecelio, in provincia di Roma – anche di falso perché trovato in possesso di documenti d’identità contraffatti.
Gli inquirenti sono piuttosto convinti che quelli di San Bartolomeo e di Bondeno non siano gli unici colpi effettuati dalla banda, ma per ora sono riusciti – tramite l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, delle celle telefoniche e attività d’intercettazione – a ricollegarli con certezza a quei due furti. Per gli altri membri della banda, al momento, le attività investigative sono ancora in corso e, viste le abitudini, non è per nulla escluso che siano rimasti in Romania, dove facevano ritorno dopo essersi spartiti il bottino.
Marian Octavian Moraru e Liga Popa
Moraru – indicato come basista e colui che dava alloggio ai componenti ‘nomadi’ della banda – ad esempio è stato collegato ai due assalti ai bancomat anche perché la sua auto è stata vista e ripresa dalle telecamere proprio poco prima dei colpi: era lì per un sopralluogo.
Liga Popa è stato più difficile da catturare essendo un soggetto avvezzo a spostarsi di continuo, senza una residenza fissa: “Gravitava a Treviso, ma è stato anche in Sardegna e lo abbiamo trovato alla fine a Guidonia”, spiega Marco Angeli, comandante della Compagnia Carabinieri di Ferrara in conferenza stampa insieme ai tenenti Tindaro Caruso, comandante del Norm, e Luigi De Donno, a capo dell’Operativo.
La banda non usava il classico metodo della “marmotta”, con l’inserimento di esplosivo, ma quello dello “strappo”, meno pericoloso e molto efficace e che consiste nel danneggiare l’alloggio del bancomat – come a San Bartolomeo, usando un’auto rubata come ariete, o tranciando i supporti con un flessibile come a Bondeno – poi tirare letteralmente via l’Atm legandolo a dei cavi collegati a un furgone (sempre rubato), usato anche per il trasporto. “Poi andavano in campagna – spiega il tenente Caruso – dove con un flessibile aprivano il bancomat”.
Con questa tecnica i colpi riescono e durano poco, “5 minuti al massimo”, spiega Angeli, roba da veri professionisti.
A San Bartolomeo però non gli è andata bene: “Il giorno prima – spiega il comandante Angeli – era stato caricato con 500mila euro, ma i prelievi lo hanno svuotato: alla fine il colpo è andato a segno ma senza bottino”. Più fortuna hanno avuto a Bondeno: 22.240 euro. Il tutto, come detto, utilizzando veicoli rubati, ad Argenta e Monselice, e poi abbandonati perché diventati inusabili o troppo scottanti.
Il tutto in un periodo a cavallo tra la vita di prima e la pandemia, a un passo dal lockdown che se è vero che ha rallentato le attività della banda – di fatto si è fermata abbandonando progetti ulteriori – ha rallentato anche le indagini che ci hanno messo un anno per giungere a maturazione.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anniEstense.comoffre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit IBAN:IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale:Donazione perEstense.com