Eventi e cultura
7 Febbraio 2021
Presentato il Cda della Fondazione Teatro. Il nuovo presidente: “Andrò di testa, di cuore ma anche di pancia”

Il Comunale riparte da Placido e Ovadia. E c’è anche Mogol

di Redazione | 4 min

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(Credits: Fondazione Teatro Comunale di Ferrara / foto Marco Caselli Nirmal)

di Lucia Bianchini

“È un traguardo prestigioso che non mi aspettavo, che mi arricchirà soprattutto umanamente” queste le parole di Michele Placido riguardo la sua nomina a presidente del teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara, alla conferenza che si è tenuta nel ridotto del teatro sabato 6 febbraio.

Con lui c’erano direttore Moni Ovadia, Vittorio Sgarbi e il consiglio d’amministrazione che ha visto un’altra new entry di prestigio Giulio Rapetti Mogol – collegato in videoconferenza, insieme ai già annunciati Pietrangelo Buttafuoco (in video anche lui), Carlo Bergamasco, Giacomo Gelmi. Poi il sindaco Alan Fabbri e il vice Nicola Lodi (oltre all’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli, in collegamento da casa perché colpito da Covid) e ovviamente un infuocato Vittorio Sgarbi che ha approfittato del palcoscenico pubblico per rispondere alle polemiche sulla gestione della cultura cittadina che lo vedono coinvolto.

Placido, passato ora dietro alla macchina da presa nel ruolo di regista e produttore, ha raccontato tra i vari aneddoti sulla sua carriera, di aver appena terminato di girare un film su Caravaggio, nonostante la pandemia: “Sono qui in piedi pronto a questa battaglia – ha affermato -, portando il mio pudore. Mi trema la voce, non ho certezze, sicurezze, sono quello che sono e andrò di testa, di cuore ma anche di pancia”.

Ad intervenire poi in merito alle polemiche nate riguardo la sua nomina a direttore è stato lo stesso Moni Ovadia: “Ho sentito di tutto e di più sulla mia nomina, ma io non mi sono mai risentito, non ce l’avevano con me, mi vedevano come chi ‘portava via il giochino’ a chi lo avrebbe voluto. Ringrazio l’amministrazione comunale, che ha aderito alla proposta di Sgarbi di avermi direttore di questo splendido teatro, al di là di ogni pregiudizio o ideologia, semplicemente ritenendo la proposta della mia persona culturalmente significativa. Accettando, da quel momento in avanti sono stati con me nel modo più umanamente semplice e solidale in due mesi travagliati, perché siamo in Italia, dove nulla accade per qualche ragione, ma per quelle cose che escono dalla ragione, cioè interessi di bottega, invidie. Se invece di Ovadia si fosse scelto un altro ci sarebbero stati comunque mugugni. Io sono un ottimo incassatore, paziente, e posso guardarmi serenamente allo specchio, non avendo mai avuto padrinati e nemmeno tessere di partito, anche se sono sempre stato schierato, e nemmeno ho mai avuto appoggi dalla cosiddetta ‘lobby ebraica’.

Da Mogol, grande paroliere di Battisti (e non solo), l’augurio che “si possano aprire presto i teatri perché vuol dire che il numero degli infetti sarà modesto. Sono sicuro quella del Teatro di Ferrara sarà una grande stagione”.

Connesso a distanza anche Pietrangelo Buttafuoco. “Grazie” è il saluto iniziale del giornalista e scrittore, “sono felice di essere presente ancora una volta a Ferrara, nel segno di quella meravigliosa fatica ‘civica’ che è il teatro”.

Presenti anche i ferraresi Giacomo Gelmi e Carlo Bergamasco, per il quale “è un’occasione preziosissima di impegno”.

Come ha anticipato Vittorio Sgarbi, al consiglio d’amministrazione si aggiungeranno altre due componenti: Maria Luisa Vaccari, già presente nel precedente consiglio così come il consigliere Gelmi, e il notaio Francesca Filauri.

“Quello di oggi era un momento atteso e importante – ha affermato il sindaco Alan Fabbri -. È grande la soddisfazione nel poter accogliere nomi così prestigiosi nel cuore di una delle istituzioni culturali simbolo per Ferrara: il Teatro Comunale Abbado. Abbiamo assistito a polemiche vuote e spiacevoli negli ultimi giorni. La presenza di figure di così alto prestigio e di diversa estrazione è oggi la miglior risposta alle critiche, spesso strumentali, che sono state mosse negli ultimi tempi. Ringrazio Vittorio Sgarbi, che è riuscito a unire e a portare a Ferrara alcuni dei massimi esponenti della cultura a livello italiano e non solo. Mi hanno chiesto se Sgarbi mantiene la leadership in città – ha aggiunto il sindaco -: non faccio mia la provocazione ma la risposta è sì, sarebbe come avere un Maradona e lasciarlo in panchina. Ringrazio il presidente Placido, il direttore Ovadia e, ad uno ad uno, i nuovi componenti del cda, oltre al professor Pizzi e a Ozpetek per la disponibilità manifestata a dare il loro contributo esterno. Confesso una grande emozione nel poter accogliere oggi questi grandi nomi, dando a ciascuno di loro il benvenuto a nome della città e augurando loro buon lavoro. Ferrara è stata un faro per secoli – ha concluso – e merita figure all’altezza come quelle che oggi compongono la struttura del suo teatro”.

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