Cronaca
20 Dicembre 2020
E' il bilancio dell'attività svolta nel 2020 dalla Polizia Amministratica della Questura. Due pistole e tre carabine ritirate nelle ultime ore a uno stalker

Controllo armi, ritirati quasi 160 fucili e pistole a scopo cautelativo

di Redazione | 2 min

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E’ lungo l’elenco dei provvedimenti adottati nel corso del 2020 dalla Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Ferrara in seguito ad accertamenti sulla detenzione di armi.

Solo nelle ultime giornate gli agenti della Squadra Amministativa hanno sequestrato un fucile e denunciato un uomo che lo aveva ceduto a un’altra persona senza darne comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza, oltre ad aver ritirato cautelativamente due pistole e tre carabine a un italiano di 29 anni, titolare di porto d’armi per uso sportivo in via di rinnovo, che aveva posto in essere comportamenti persecutori e minacciosi nei confronti della sua ex convivente e del suo attuale compagno. Nei confronti del 29enne è stato inoltre avviato il procedimento amministrativo per il diniego del rinnovo del porto d’armi uso sportivo e richiesto alla locale Prefettura l’emissione del provvedimento di divieto di detenzioni armi.

Sono solo le ultime operazioni di un’attività che nel corso del 2020 ha portato a 9 denunce per reati in materia di armi, a 11 proposte di divieto di detenzione armi alla Prefettura, oltre a 26 revoche o dinieghi di rinnovi licenze di porto d’armi per uso caccia o sportivo (e altri 33 procedimenti avviati per gli stessi motivi). La Polizia Amministrativa ha inoltre ritirato cautelativamente 14 pistole, 144 fucili e 3.201 munizioni.

E’ bene ricordare che, nel nostro ordinamento, l’autorizzazione alla detenzione delle armi deve considerarsi eccezionale e le esigenze di incolumità di tutti i cittadini sono prevalenti e prioritarie, per cui la richiesta di porto d’armi può essere soddisfatta solo nell’ipotesi che non sussista alcun pericolo che il soggetto possa abusarne. L’interessato deve essere esente da alterazioni psicofisiche e non deve aver riportato condanne alla reclusione per delitti non colposi contro le persone commessi con violenza, ovvero per furto, rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione, condanna a pena restrittiva della libertà personale per violenza o resistenza all’autorità o per delitti contro la personalità dello Stato o contro l’ordine pubblico, condanna per diserzione in tempo di guerra, anche se amnistiato, o per porto abusivo di armi.

Pertanto, la revoca o il diniego dell’autorizzazione possono essere adottate sulla base di un giudizio ampiamente discrezionale circa la prevedibilità dell’abuso dell’autorizzazione stessa, potendo assumere rilevanza anche fatti isolati, ma significativi, e potendo l’Amministrazione valorizzare nella loro oggettività sia fatti di reato diversi, sia vicende e situazioni personali del soggetto che non assumano rilevanza penale, concretamente avvenuti, anche non attinenti alla materia delle armi, da cui si possa desumere la non completa affidabilità all’uso delle stesse.

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