Politica
11 Dicembre 2020
Tutti i sindaci di centrodestra appoggiano Fabbri e sostegno arriva anche dal vicepresidente della Provincia Minarelli. I sindacati: “Confronto auspicabile, le buone relazioni pagano come successo con Ostellato e Sipro già incluse nel progetto”

Mezza provincia di Ferrara vuole diventare Zls

logistica
di Daniele Oppo | 6 min

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Da Comacchio a Bondeno, passando ovviamente per il capoluogo, a un mese di distanza dalla presentazione del progetto da parte della Regione e dopo l’attacco del sindaco estense Alan Fabbri alla Regione, ora mezza provincia di Ferrara scopre di voler diventare Zona logistica semplificata (Zls).

A dare sostegno al primo cittadino del capoluogo arrivano infatti i colleghi di centrodestra di Copparo, Lagosanto, Comacchio e Bondeno, ma anche Nicola Minarelli,  vicepresidente della Provincia, nonché sindaco di Portomaggiore e segretario provinciale del Pd e anche i sindacati confederali sembrano favorevoli.

C’è spazio per tutti nella Zls?

E in questo spasimo logistico trasversale, nessuno però sembra accennare al fatto che la Zls è sottoposta a un vincolo legislativo ‘fisico’: lo spazio, gli ettari o i km quadrati se piacciono di più. L’area di una Zls regionale è infatti determinata con un calcolo (lo stesso che si usa per le Zone Economiche Speciali, di cui le Zls sono ‘figlie’) che prende in considerazione la superficie della Regione e un coefficiente di densità della popolazione. Per l’Emilia-Romagna il risultato massimo teorico arriva a poco meno di 5mila ettari, almeno secondo l’analisi dell’Istituto dei trasporti e la logistica -.  Il progetto della Regione, che già comprende l’area Sipro di Ostellato, arriva già a circa 4mila. Il solo Petrolchimico – nel caso avesse i requisiti per l’inserimento come area produttiva collegata al porto di Ravenna – ne aggiungerebbe circa 250. Ci sarà spazio per tutti?

I sindaci di centrodestra stanno con Fabbri e chiedono di espandere la Zls

Ad ogni modo, la cavalleria estense suona la carica. “I Comuni del ferrarese, insieme al Comune capoluogo, devono fare parte della Zona Logistica  Semplificata: è necessario aprire una nuova strada logistico produttiva che guardi allo sbocco del porto di Ravenna, capace di valorizzare le imprese presenti e attrarre investimenti per il futuro”, scrivono proprio i sindaci di Copparo, Lagosanto, Comacchio e Bondeno in un appello rivolto alla Regione Emilia Romagna e a sostegno della posizione espressa dal sindaco, Alan Fabbri, che ieri ha sollevato la questione  dell’esclusione di Ferrara dal novero dei Comuni interessati dal progetto regionale.

“Sosteniamo con convinzione la necessità di estendere il perimetro della nuova Zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna ad altri territori e realtà del ferrarese – spiega Fabrizio Pagnoni, sindaco di Copparo e referente Enti Locali della Lega Salvini premier a livello provinciale -. In primo luogo sono diversi i Comuni della nostra provincia che presentano le caratteristiche  funzionali e logistiche adatte all’inserimento nella Zls, a partire dall’elemento sostanziale e primario della contiguità con Ravenna al cui porto è stata riconosciuta funzione di centralità”.

La Zls inoltre, nel mettere in relazione infrastrutture viarie, “si propone per la nostra provincia come ‘naturale’ chiave di volta nel potenziamento di strategie in essere, penso all’idrovia, e in  divenire, posto che i nostri obiettivi convergono nel rafforzamento delle infrastrutture, siano  strade, rotaia, acqua o fibra, né mancano aree economiche di collegamento con il contesto portuale ravennate – aggiunge Pagnoni -. Crediamo dunque nella spinta propulsiva di questo  progetto, grazie ai vantaggi che potrà portare alle imprese insediate, a partire dai benefici di  carattere procedurale e di semplificazione burocratica, e grazie alle condizioni favorevoli per le aziende che vi si vogliano stabilire: la ricaduta, siamo certi, potrà investire l’intera provincia e il  suo tessuto economico”.

L’idea dei sindaci di centrodestra è quella di far inserire nella nuova area, vantaggiosa in termini  logistici e produttivi, tutte le realtà territoriali che hanno o possono attivare realtà produttive capaci di relazioni interprovinciali e legate alla logistica del porto, a partire da Bondeno (che vanta uno scalo ferroviario dedicato alle merci), fino a Comacchio, potenzialmente capace di crescere e  attrarre nuove economie produttive.

Sul tema interviene il sindaco di Bondeno, Simone Saletti: “Ci sono Comuni nella nostra provincia che hanno tutte le carte in regola per rientrare in queste aree, avendo la possibilità di essere più  attrattivi anche per nuovi insediamenti produttivi incentivati da tempi celeri per il rilascio delle autorizzazioni necessarie e sgravi che i singoli comuni possono concedere”.

Rilancia il sindaco di Lagosanto, Cristian Bertarelli: “Rientrare in queste aree è importante e in alcuni casi vitale per i comuni, per promuovere e incentivare lo sviluppo di nuove realtà e  insediamenti produttivi, rafforzando quelle presenti, e creando ulteriori opportunità lavorative e occupazionali per tutto il territorio” e Pierluigi Negri, sindaco di Comacchio conclude (facendo anche lui lo stesso errore di Fabbri sull’esclusione della provincia dal progetto, che invece include già Ostellato, ndr): “La nostra provincia non può essere esclusa dal progetto che metterà in relazione infrastrutture ed aree produttive con il porto di Ravenna, che già coinvolge 8 provincie e 18 Comuni. È una opportunità per la nostra economia anche sotto il profilo della semplificazione amministrativa”.

Sostegno anche da Minarelli

Come detto, anche il vicepresidente della Provincia coglie lo spunto di Fabbri: “Il progetto regionale di una Zona Logistica Semplificata per la movimentazione delle merci in Emilia-Romagna, è un’opportunità che la nostra provincia deve e vuole cogliere – afferma Nicola Minarelli -. In questi mesi abbiamo lavorato insieme con Sipro e i Comuni di Ferrara, Bondeno, Argenta, Ostellato e l’Unione Valli e Delizie, per individuare ambiti e aree produttive del territorio coerenti con questo disegno. Con la loro inclusione, infatti riteniamo che il territorio ferrarese debba rientrare a pieno titolo nella prospettiva di uno sviluppo armonico e sostenibile in materia di logistica”.

L’intervento dei sindacati

Sulla questione intervengono anche Cgil, Cisl e Uil con una nota unitaria firmata dai segretari Cristiano Zagatti, Bruna Barberis e Massimo Zanirato. “È evidente che l’istituzione di una zona logistica semplificata che ricomprenda Ferrara è una grande opportunità per lo sviluppo del nostro territorio che, con una buona capacità imprenditoriale e attenzione istituzionale potrebbe tradursi in elemento attrattivo per nuovi investimenti – affermano -. Comprendiamo le affermazione del sindaco Alan Fabbri quando definisce ‘inaccettabile privare la nostra provincia di una possibilità così importante’, ma sarebbe stata auspicabile, e continua ad esserlo, la condivisone sui temi già affrontati nel Patto per il lavoro – Focus Ferrara e più volte richiamati all’attenzione da parte di Cgil, Cisl e Uil, anziché evitare il confronto come avvenuto con Ferrara Rinasce”.

“Il confine della Zls si definisce nell’ambito di un confronto con le Province e i Comuni interessati – osservano i sindacati -: per assicurare a Ferrara e alla sua Provincia occasioni di sviluppo, crescita ed equità sociale è necessario che le amministrazioni e gli enti interagiscano con la Regione con l’obiettivo di recuperare quelle distanze che fanno del nostro territorio il ‘fanalino di coda’. Le buone relazioni pagano: l’interesse puntuale del Comune di Ostellato e Sipro sono l’esempio da seguire che già oggi vedono la zona di San Giovanni di Ostellato nella Zls. Ciò dovrebbe insegnare a tutti che a rincorrere si fa più fatica e si corre il rischio di doversi accontentare di quel che rimane”.

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