Cronaca
10 Dicembre 2020
Giro di squillo nella zona sud di Ferrara. Sette le persone accusate di sfruttamento. Incaricato un perito per l'analisi del materiale informatico

Prostituzione. La difesa di uno degli indagati: non la sfruttava, la portava solo al lavoro

di Redazione | 3 min

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È il momento dei tecnici per il processo per sfruttamento della prostituzione che discende dall’operazione “Pretty Girl”, che ha portato alla sbarra dieci persone.

Grazie alle indagini dei Carabinieri, coordinate dalla pm Barbara Cavallo e partite nell’estate del 2018, venne a galla un traffico di squillo che vedeva al vertice Mioara Stefana Poenaru, 36enne rumena. Sulla base di un preciso tariffario venivano assegnate le piazze della città e le tariffe per ogni prostituta.

Le ragazze, tutte dell’Est Europa, si prostituivano in strada e in appartamento. A volte le case del piacere venivano messe a disposizione da un imprenditore immobiliare, il 55enne ferrarese P.A., titolare di un’agenzia del capoluogo estense. L’uomo provvedeva a reperire gli appartamenti all’insaputa dei proprietari, che glieli avevano affidati per la locazione.

Non mancava anche chi, in ragione della propria professione, offriva vigilanza e protezione sul luogo di lavoro, come una guardia giurata particolare, P.L. 40enne ferrarese, che aveva anche messo a disposizione la propria casa per gli appuntamenti a luci rosse.

Quanto al tariffario, la maîtresse esigeva un ‘pizzo’ a seconda delle “garanzie” offerte dall’organizzazione: 50 euro al giorno per appartamento, inserzioni pubblicitarie e protezione, mentre per il “solo” posto in strada 50 euro a settimana. Chi aiutava la 36enne nell’attività di controllo ed esazione riceveva a sua volta il proprio compenso.

La zona maggiormente interessata era quella a sud della città, di via Bologna, Beethoven, Wagner, Ferraresi e Veneziani.

Tre dei principali indagati hanno già patteggiato. Per Mioara Stefana Poenaru è arrivata la pena a 2 anni di reclusione e 8mila euro di multa. Per il 34enne Silviu Costin (protettore, esattore e accompagnatore dell’organizzazione) e per la 46enne Mihaela Adina Porutiu (favoreggiatrice), entrambi rumeni, è stata concordata la pena di 1 anno e 600 euro di multa ciascuno.

Nel frattempo davanti al giudice per le indagini preliminari Vartan Giacomelli sono comparsi lo scorso 7 dicembre C.D.C., 22enne romeno, D.B. 31enne albanese, V.A. 42enne rumeno, L.P. 40enne ferrarese L.P., P.M. 56enne bolognese, P.A. 55enne ferrarese e G.M. 83enne rodigino.

Tra loro merita una citazione la posizione di C.D.C., al momento sottoposto ad obbligo di firma. Secondo la difesa, rappresentata dall’avvocato Filippo Sabbatani, il 22enne sarebbe del tutto estraneo allo sfruttamento della prostituzione. In realtà – sempre secondo la versione che verrà opposta alla pubblica accusa – più che uno sfruttatore sarebbe un fidanzato.

Lui in quel periodo era disoccupato, e come operaio edile in quel periodo non riusciva a trovare un impiego. E allora, visto il tempo libero, si concedeva di accompagnare la propria ragazza sul luogo di lavoro (in strada a Ferrara) e di tornare a riprenderla.

Ora si sono sposati. E l’atto di matrimonio verrà depositato con relativa vidimazione del notaio e traduzione in italiano dal difensore. Ora lei, parte offesa, verrà sentita in aula sia come teste del pm che della difesa.

Tornando allo svolgimento del procedimento giudiziario, il giudice ha conferito l’incarico a un perito per la trascrizione delle intercettazioni e per l’analisi di materiale informatico sequestrato. Il tribunale ha accordato 60 giorni di tempo per le conclusioni e il perito verrà sentito il prossimo 15 marzo.

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