Macachi, la Cassazione rigetta il ricorso sul sequestro
La Cassazione ha rigettato il ricorso della procura di Ferrara per il sequestro dei macachi che erano stati utilizzato dall'Università di Ferrara per sperimentazioni scientifiche
La Cassazione ha rigettato il ricorso della procura di Ferrara per il sequestro dei macachi che erano stati utilizzato dall'Università di Ferrara per sperimentazioni scientifiche
I carabinieri lo avevano fermato durante un controllo stradale, mentre era alla guida della propria automobile, e - insospettiti dalle pupille dilatate, come segnale di un possibile uso di droghe - gli avevano ritirato la patente e lo avevano denunciato per guida dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti. Ieri (21 ottobre) mattina però il gup del tribunale di Ferrara lo ha assolto
Un servizio di presidio del territorio della Polizia Locale Terre Estensi sulla tangenziale ovest di Ferrara, un'automobile che passa sotto l'occhio del 'TargaSystem' e l'allerta che scatta. Quello che doveva essere un normale controllo di routine, si è invece tramutato in una denuncia a piede libero per appropriazione indebita per il conducente
La giudice Monica Bighetti del tribunale civile di Ferrara ha condannato - in primo grado - l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara a pagare quasi 360mila euro di indennizzo a Mario Fornasari, firma storica del Resto del Carlino, riconoscendo la responsabilità civile del Sant'Anna per la morte anticipata della moglie, la 55enne Elisabetta Marcigliano
È a processo con la duplice accusa di detenzione di munizionamento da guerra e omessa denuncia di materie esplodenti perché, oltre al possesso - illegale per la Procura di Ferrara - di trecentoquaranta munizioni, principalmente cartucce calibro 9 Parabellum utilizzate per la pistola d'ordinanza, a casa gli hanno trovato anche un barattolo contente mezzo chilo di polvere da sparo, senza la necessaria autorizzazione preventiva
Stefano Solaroli sceglie il rito abbreviato nel processo che lo vede imputato per diffamazione nei confronti di una ex simpatizzante leghista. L’udienza filtro si è tenuta martedì 22 settembre davanti al giudice Silvia Marini che ha rinviato la discussione al 4 novembre, quando il consigliere comunale della Lega, difeso dall’avvocato Carlo Bergamasco, dovrà rispondere dell’accusa di aver pesantemente diffamato su Facebook una dissidente del Carroccio.
La vicenda, si ricorderà, riguarda alcuni commenti scritti da Solaroli sotto alcuni post su Facebook dell’attuale vicesindaco Nicola Lodi e di un’altra ex supporter del Carroccio tra il maggio e il luglio del 2017.
La persona offesa, scontenta dei toni che alcuni esponenti della Lega continuavano ad usare, aveva deciso di non partecipare alla manifestazione del 12 marzo di quell’anno organizzata dalla Lega contro il degrado in Gad.
Per questo venne presa di mira da alcuni militanti e in particolare da Solaroli che il 16 maggio scrisse su Facebook un commento sotto un post a lei riferito: “ah, ah, ancora che caghi quella ritardata mentale che fa comunella con i reduci di San Bartolo (clinica psichiatrica di Ferrara, ndr)”. Tempo un giorno per rincarare la dose: “a me lei viene in mente soprattutto quando faccio la cacca”.
Qualche mese dopo, il 5 luglio, nell’ambito di una conversazione via Facebook sul profilo di Nicola Naomo Lodi, che aveva pubblicato il luogo di nascita della dissidente, Solaroli calcò ancora di più la mano: “troia”, seguito da tre emoticon con faccine sorridenti.
Lo stesso giorno, in un altro post sempre sul profilo di Lodi in merito all’interruzione dei rapporti con alcuni attivisti, tra i quali la persona offesa, scrisse un ulteriore commento, definendola “busgata” (espressone dialettale che indica la scrofa). Per questa serie di insulti è finito a processo per diffamazione pluriaggravata (dal mezzo della diffusione via social e dalla continuazione).
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