A caccia del ricercato, trovano un omonimo: denunciato perché irregolare
Gli agenti della Polizia Locale trovano l’omonimo del ricercato, denunciandolo comunque per permesso di soggiorno scaduto e ordine di allontanamento
Gli agenti della Polizia Locale trovano l’omonimo del ricercato, denunciandolo comunque per permesso di soggiorno scaduto e ordine di allontanamento
Un 60enne residente nella provincia di Ferrara è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Patti (Messina) e coordinata dalla Procura della Repubblica locale. Insieme a lui sono stati raggiunti da misure cautelari un 20enne della provincia di Ravenna, anche lui arrestato, e un 21enne del Bolognese, sottoposto all’obbligo di dimora
Il gip ha sottolineato il "rilevantissimo numero di reati contro la pubblica amministrazione" al quale ci si trova di fronte, ma anche "una lunga serie di corruzioni, proprie ed improprie, nonché di falsi in atto pubblico", tutti commessi tra la fine del 2018 e il maggio del 2019
Dopo il violento nubifragio che ha colpito Rimini, causando allagamenti, alberi caduti e gravi disagi alla circolazione, sono arrivati anche da Ferrara i primi rinforzi per affrontare l’emergenza. È partita dal comando provinciale dei vigili del fuoco una squadra composta da cinque unità, con un’autopompa serbatoio (Aps), per prestare aiuto
"È un momento molto doloroso per tutta la nostra comunità, la Cgil di Ferrara, salutare Glauco che ha fatto così tanto bene alle persone che ha incontrato nel suo percorso sindacale". Con queste parole la segretaria della Cgil di Ferrara Veronica Tagliati saluta il "compagno" Glauco Melandri scomparso all'età di 68 anni
Stefano Solaroli sceglie il rito abbreviato nel processo che lo vede imputato per diffamazione nei confronti di una ex simpatizzante leghista. L’udienza filtro si è tenuta martedì 22 settembre davanti al giudice Silvia Marini che ha rinviato la discussione al 4 novembre, quando il consigliere comunale della Lega, difeso dall’avvocato Carlo Bergamasco, dovrà rispondere dell’accusa di aver pesantemente diffamato su Facebook una dissidente del Carroccio.
La vicenda, si ricorderà, riguarda alcuni commenti scritti da Solaroli sotto alcuni post su Facebook dell’attuale vicesindaco Nicola Lodi e di un’altra ex supporter del Carroccio tra il maggio e il luglio del 2017.
La persona offesa, scontenta dei toni che alcuni esponenti della Lega continuavano ad usare, aveva deciso di non partecipare alla manifestazione del 12 marzo di quell’anno organizzata dalla Lega contro il degrado in Gad.
Per questo venne presa di mira da alcuni militanti e in particolare da Solaroli che il 16 maggio scrisse su Facebook un commento sotto un post a lei riferito: “ah, ah, ancora che caghi quella ritardata mentale che fa comunella con i reduci di San Bartolo (clinica psichiatrica di Ferrara, ndr)”. Tempo un giorno per rincarare la dose: “a me lei viene in mente soprattutto quando faccio la cacca”.
Qualche mese dopo, il 5 luglio, nell’ambito di una conversazione via Facebook sul profilo di Nicola Naomo Lodi, che aveva pubblicato il luogo di nascita della dissidente, Solaroli calcò ancora di più la mano: “troia”, seguito da tre emoticon con faccine sorridenti.
Lo stesso giorno, in un altro post sempre sul profilo di Lodi in merito all’interruzione dei rapporti con alcuni attivisti, tra i quali la persona offesa, scrisse un ulteriore commento, definendola “busgata” (espressone dialettale che indica la scrofa). Per questa serie di insulti è finito a processo per diffamazione pluriaggravata (dal mezzo della diffusione via social e dalla continuazione).
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