Spal
16 Settembre 2020
Il direttore sportivo ha spiegato il motivo per cui il mercato biancazzurro non è ancora decollato. Mezzini: "La B è un campionato fastidioso. Servirà ferocia"

Spal, Zamuner si sbilancia su Mora: “Lo stimiamo ed è in cima alla lista dei desideri”

di Redazione | 4 min

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Zamuner e Mezzini

di Davide Soattin

Da idoli indiscussi dell’indimenticata Spal di Gibì Fabbri a direttore sportivo e vice allenatore della Spal che verrà. Giorgio Zamuner e Massimo Mezzini sono tornati nuovamente insieme per vestire il biancazzurro e martedì sera si sono resi protagonisti assoluti di una chiacchierata interessante dal palco di “Ponte in Festa”, tenutasi in piazza Buozzi a Pontelagoscuro.

L’occasione si è ben prestata per fare un punto sul mercato e su ciò che bisognerà aspettarsi nelle prossime settimane, tentando così di scucire qualche indizio al ds: “Il discorso sul mercato è abbastanza semplice. Al momento ci sono pochi movimenti perché quasi tutte le squadre sono bloccate nelle uscite. La volontà è quella di provare a costruire una squadra di vertice e allo stesso tempo di procedere allo svecchiamento, riducendone anche i costi. Ma finché non usciranno diversi elementi, non siamo proprio nelle condizioni di acquistare. Abbiamo già fermato 3-4 giocatori di prospettiva che prenderemo in prestito e che sono funzionali, con motivazioni giuste. Poi, una volta tolte 2 o 3 pedine di peso, la rosa verrà integrata. Mi piacerebbe dar vita ad una Spal che sia garibaldina, che lotti e che ci tenga ad onorare la maglia”.

Zamuner ha aggiunto: “Per costruire una squadra forte avremo bisogno di giocatori motivati. Abbiamo pagato una stagione che è stata balorda, non da finire in quel modo lì, ma lottando fino alla fine. I giocatori che sono rimasti sono tutti di spessore, seppur ci resta da capire chi vorrà fare un campionato di sacrificio e sporcarsi i calzoncini. Avere la fortuna di avere in squadra pedine come Vicari, Valoti, Di Francesco e Missiroli inizia ad essere qualcosa di importante. Logico che se arriveranno offerte con cui si potrà pensare di ripristinare il budget e i conti, ce ne dovremo privare”.

Successivamente, il focus della discussione si è spostato dal generale allo specifico, soprattutto per quanto riguarda le voci e le suggestioni relative a un ritorno di Mora e a quelle su un eventuale addio di Berisha: “Luca è un giocatore che mi piace molto e piace molto anche a mister Marino. Cercheremo di portare il ragazzo di nuovo a Ferrara e per ora lo abbiamo messo in cima alla lista dei desideri. Lo stimiamo e lo vediamo come un ragazzo che possa trasmettere al resto del gruppo e ai nuovi quell’amore per la maglia che servirà”.

“Etrit invece – ha proseguito l’Imperatore – è egoisticamente un portiere che ci risolverebbe un sacco di problemi. Ma possiede un ingaggio importante, è un nazionale ed è abituato alla Serie A. Probabile che qualche richiesta opportuna arrivi, ma questa deve accontentare anche noi. Poi valuteremo. Potrebbe anche fare il dodicesimo in un top club straniero. Sia chiaro, lui non è disposto ad accettare qualsiasi richiesta. Dobbiamo stare attenti, perché eventualmente potrebbe succedere che qualcosa si muova intorno verso fine mercato”.

Zamuner ha poi concluso: “Marino è un allenatore che pratica una filosofia di calcio che amo e che può reggere la delusione che i giocatori e la piazza stanno vivendo. Nell’ultimo anno non c’era più trasporto dei giocatori verso il pubblico ed è ciò che vorrei si ricostruisse perché io mi sento vicino ai tifosi, come fossi uno di loro. La gente non mi deve vedere come il direttore sportivo, ma come Giorgio Zamuner che lavora per costruire la Spal e portare nuovamente entusiasmo. Le porte chiuse? Ferrara penso sia una delle piazze più penalizzate sotto queso punto di vista per la spinta che può dare la gente. È un valore importante e ci auguriamo che gli stadi possano riaprire al più presto”.

Intanto però la Spal si avvicina sempre di più all’esordio in campionato e la necessità di farsi trovare pronta è la priorità per poter iniziare con il piede giusto per battagliare, come spiegato da Massimo Mezzini: “Al momento abbiamo una condizione fisica che non ci permette di essere brillanti, ma ciò è dovuto ai carichi di lavoro importanti a cui abbiamo sottoposto i ragazzi nel corso di queste settimane. Piano piano inizieremo a diminuirli e miglioreremo notevolmente e intanto stiamo cercando di capire chi avrà la volontà di rimanere per creare un gruppo coeso”.

Prima di congedarsi, Big Max ha infine messo in guardia tutti dalle insidie del prossimo torneo: “La B è un campionato davvero fastidioso dove, se non hai ferocia, delle qualità tecniche non te ne fai molto. Si corre, si picchia e le qualità devono essere quasi sempre sorrette dalla volontà di andare oltre l’ostacolo. Avere il gruppo già formato sarebbe davvero un vantaggio, ma è scontato che ciò non possa accadere con il mercato che chiude dopo l’inizio del torneo. Il Monza alla prima del nuovo campionato? Ha fatto un mercato importante, ma alla fine cambia poco”.

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