Economia e Lavoro
7 Agosto 2020
In Emilia-Romagna i primi cinque mesi segnano un calo consistente, il movimento di questo periodo fa bene sperare in un recupero

Turismo, più che dimezzate le presenze

di Redazione | 2 min

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Oltre cento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

È del -66,5% la flessione delle presenze turistiche (il numero dei pernottamenti in regione, ndr) in Emilia-Romagna nei primi cinque mesi del 2020 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, secondo il Servizio Statistica regionale.

I dati, elaborati dal Centro Studi di Confartigianato Emilia-Romagna su una rilevazione effettuata a giugno 2020 su oltre mille micro e piccole imprese emiliano-romagnole, evidenziano che nel bimestre aprile-maggio si è registrato un calo del fatturato più ampio di 8,7 punti (-55,4%) per le imprese che intercettano una significativa domanda turistica rispetto al totale delle imprese artigiane (-46,7%).

Alla fine del secondo trimestre 2020 in Emilia-Romagna le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 17.268, pari al 13,8% dell’artigianato totale e danno lavoro a 53.666 addetti.

“Il calo nelle presenze turistiche non ci coglie di sorpresa – commenta Marco Granellipresidente di Confartigianato Emilia-Romagna nonché vice presidente vicario nazionale di Confartigianato Imprese -, ma osservando il traffico sulle autostrade, e il traffico che si sviluppa soprattutto nei weekend, siamo fiduciosi che questo periodo estivo segnerà un recupero per la filiera del turismo della nostra regione”.

“Il nostro augurio è che siano in tanti coloro che hanno scelto le nostre spiagge, le nostre montagne e le nostre città d’arte – conclude il presidente Granelli -, per trascorrere qualche giorno sereno in vacanza e per godere dei servizi, della bellezza e della speciale ricettività che le imprese del turismo sanno offrire”.

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