Spal
30 Luglio 2020
Il tecnico ha poi aggiunto: "Ora testa alla Fiorentina, dove dovremo giocare bene e dove io dovrà cercare di mettere insieme un undici iniziale che possa stare bene"

Spal, Di Biagio non salva nessuno: “Non possiamo fare figure così brutte”

di Redazione | 2 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

di Davide Soattin

Il pareggio contro il Torino è ormai solo un ricordo. La Spal perde anche contro l’Hellas Verona e lo fa con un 3 a 0 senza storia che la condanna matematicamente all’ultimo posto in classifica alle spalle del Brescia.

Al termine dell’incontro, l’allenatore dei biancazzurri Gigi Di Biagio ha commentato così la sconfitta contro gli uomini di Juric: “Siamo stati troppo passivi e non abbiamo avuto la reattività necessaria per leggere quella serie di situazioni che poi ci hanno fatto ritrovare sul 2 a 0. La cosa che mi dà più fastidio però è che nelle ultime gare, al di là del risultato negativo maturato in campo, ho sempre visto una squadra reattiva e propositiva, mentre questa sera, durante il primo tempo, assolutamente no. Abbiamo provato a fare qualcosa nella ripresa, ma la partita era già chiusa e questo non può andare bene. Nonostante le enormi difficoltà, non possiamo fare una figura così brutta”.

E ancora: “Fares, Valdifiori e Valoti? Non erano in condizione e li ho tolti a fine primo tempo. Mi sento molto deluso del risultato. Ora la testa è all’ultima partita che avremo contro la Fiorentina, dove dovremo giocare bene e dove io dovrò riuscire a creare e mettere insieme un undici iniziale che possa stare bene, perché vi  posso garantire che quello che è successo in questi giorni è difficile da raccontare. Non solo per noi, ma anche per gli altri, poi logico che noi lo abbiamo sentito e ci ha colpito ancora di più”.

Il tecnico ha concluso: “La stagione è nata male sin dall’inizio. Quando sono arrivato eravamo ultimi in classifica e non ho portato dei miglioramenti, questo è evidente e lo si capisce dalla classifica. Nonostante ciò, rifarei la stessa scelta perché ho la convinzione che se avessimo giocato una volta a settimana le cose sarebbero andate diversamente. Oggi però ciò potrebbe suonare come una giustificazione e allora ognuno di noi si deve prendere le sue responsabilità per quello che non siamo riusciti a fare”.

 

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