Cronaca
14 Luglio 2020
La difesa chiede l'assoluzione, la Corte d'Appello di Bologna conferma le pene da 8 a 5 anni per il tentato omicidio di via Olimpia Morata

Agguato con machete, condanne confermate in appello

di Redazione | 1 min

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La Corte d’Appello di Bologna ha confermato le condanne per tentato omicidio per l’agguato con machete, avvenuto il 30 luglio del 2018 in via Olimpia Morata ai danni di Stephen Oboh, in un regolamento di conti tra bande rivali di nazionalità nigeriana.

La prima sezione del collegio, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, dopo un’ora di discussione e altrettanto tempo per la camera di consiglio è arrivata a confermare la sentenza del processo in abbreviato per tutti e tre gli imputati.

Nessuno sconto di pena quindi per Henry Harehobor, 29 anni, detto Threeman, difeso dall’avvocato Irene Costantino, condannato a 8 anni e 2 mesi. Fu l’ultimo ad essere arrestato, raggiunto dalla Polizia in Francia, doveva aveva trovato riparo.

Confermati i cinque anni ciascuno per Glory Egbogun, detto Omomo, 27 anni, difeso dagli avvocati Pierangela Tilli e Giampaolo Remondi, e Kingsly Okoase, 25 anni, detto Oje, assistito da un avvocato di Parma.

La difesa aveva chiesto l’assoluzione, appellandosi all’insufficienza di prove per accertare la partecipazione ‘attiva’ dei propri assistiti al violento agguato con machete. Una tesi rigettata dalla Corte d’Appello che ha confermato la pena per tutti e tre.

Fissati i 60 giorni per il deposito delle motivazioni, gli avvocati Costantino e Remondi annunciano che presenteranno ricorso in Cassazione.

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