Cronaca
10 Giugno 2020
Nel mirino di Carabinieri e GdF maxi appalto da 4 milioni. Perquisizione in Acer. Iscritte 14 persone

Il presidente di Ferrara Fiere indagato per peculato e turbativa d’asta

di Redazione | 3 min

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Filippo Parisini

Filippo Parisini, presidente del 2014 di Ferrara Fiere, è accusato di peculato e turbativa d’asta. Il suo nome è quello di primo piano che spunta tra le carte in mano al sostituto procuratore Alberto Savino. Nella giornata di ieri, martedì 9 giugno, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno eseguito contemporaneamente 13 perquisizioni tra Ferrara e la provincia di Modena.

Gli inquirenti cercano riscontri alle ipotesi formulate a diverso titolo a carico di 14 persone. Le accuse vanno dal peculato, concussione, corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta al falso ideologico e materiale e alla truffa.

Al centro dell’inchiesta, che pare avere a livello di indagini alcune ramificazioni, la gara d’appalto per i lavori di adeguamento post sisma eseguiti presso la Fiera di Ferrara, aggiudicata da Acer – stazione appaltante per conto dell’ente Fiera – ad Aec Costruzioni di Concordia (in provincia di Modena).

In sede di gara Aec aveva offerto, “oltre alle migliori proposte migliorative” (come si legge nel provvedimento di aggiudicazione) un ribasso percentuale pari all’8,5%.

Nel 2016 Ferrara Fiere si aggiudicò un finanziamento regionale di quasi 5 milioni di euro per lavori già sostenuti e altri da eseguire. Un intervento necessario per garantire un futuro allo stabile costruito nel 1974: il terremoto del 2012 aveva infatti provocato una serie di criticità sui pannelli prefabbricati per cui era stata concessa un’autorizzazione provvisoria che sarebbe scaduta a fine 2018. 

Dal momento che l’ente non era in grado di “espletare autonomamente” quegli interventi, approvò una convenzione con Acer “per la fornitura di servizi tecnici consistenti nell’attività di Rup (responsabile unico del procedimento, ndr), di espletamento della procedura di gara ed effettuazione del collaudo tecnico amministrativo”.

La conseguente procedura aperta venne eseguita dall’Azienda Casa con un bando pubblicato il 23 dicembre 2016. le procedure di gara si conclusero nel marzo 2017, con l’aggiudicazione di un appatlo da circa 4 milioni di euro.

Il risultato finale di quei lavori venne presentato in pompa magna nel corso della precedente amministrazione comunale.

Un anno dopo però qualcosa andò storto. Nella primavera del 2018 un imprenditore (finito anche lui nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di peculato), impegnato con la propria ditta nell’allestimento di alcune manifestazioni in via delle Fiere, deposita presso l’Arma dei carabinieri un esposto di 60 pagine, che parla di presunte tangenti e truffe. Già nel marzo del 2019 si registrano le prime perquisizioni. Ora, superato il blocco da emergenza Covid, la procura ha potuto completare la fase di acquisizione di documentazione.

Ieri mattina carabinieri e finanzieri sono saliti in corso Vittorio Veneto per acquisire documenti. Dall’Azienda casa Emilia-Romagna è arrivata la massima collaborazione. In Acer risulta indagato almeno un dipendente per turbativa d’asta. La stessa ipotesi di reato è contestata a due persone (tra cui un amministratore che siede nel cda) della ditta vincitrice dell’appalto, l’AeC Costruzioni di Concordia (in provincia di Modena).

“La società è stata toccata marginalmente da questa vicenda e sta collaborando per chiarire la propria posizione”, assicura l’avvocato Cosimo Zaccaria. In AeC risultano indagate due persone (tra cui un componente del cda), sempre per turbativa d’asta.

Gli inquirenti hanno fatto visita anche al Comando dei Vigili del fuoco di via Verga, per acquisire documentazione relativa soprattutto al certificato prevenzione incendi, e in municipio (Ferrara Fiere, che fa parte del gruppo Bologna Fiere è partecipata con una quota di minoranza dal Comune di Ferrara attraverso la Holding Ferrara Servizi). “Tutto verrà fornito entro la prossima settimana”, fa sapere il sindaco Alan Fabbri.

In via delle Fiere la perquisizione più lunga: dalle 7.30 del mattino fino alle 15. Gli inquirenti sono stati anche in Prefettura.

“Abbiamo acquisito molto materiale”, conferma il pm Savino, che sottolinea come “al momento si può parlare solo di mero sospetto. Confido che nei prossimi giorni potremo avere qualche indicazione in più”.

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