Bondeno. Secondo l’associazione ambientalista Gruppo d’intervento giuridico, che sta combattendo una battagli nazionale sulla corretta gestione del patrimonio forestale e del verde pubblico, il taglio della vegetazione operato da Fer lungo la ex linea Suzzara-Ferrara a fine aprile nel territorio di Bondeno sarebbe avvenuto senza le necessarie autorizzazioni. E anche i carabinieri forestali stanno eseguendo degli accertamenti.
Il taglio era già stato segnalato criticamente da Dario Valentini, presidente di Area (Associazione Recupero Essenze Autoctone) e Fer aveva pubblicamente risposto che si trattava di un’operazione d’urgenza dettata da motivi di sicurezza, derivata dai danni creati dalla tromba d’aria del 14 aprile.
Dai documenti ottenuti dall’associazione ambientalista – visionati anche da Estense.com – emerge però che né il Comune di Bondeno, né la Soprintendenza regionale per il Paesaggio abbiano ricevuto richieste di autorizzazione o avvisi, se non una “comunicazione successiva di intervento in estrema urgenza”, datata 4 maggio e ricevuta dagli uffici tecnici matildei.
Ed è proprio dal Comune di Bondeno – che anche la Soprintendenza ha chiamato in causa, chiedendo approfondimenti e informazioni sulla questione – con una nota di risposta al Gruppo di intervento giuridico datata 8 maggio, che arriva l’informazione sull’esistenza di un’indagine in corso.
“Evidentemente solo in seguito alla notizia dell’esposto e delle vibrate contestazioni, la società ferroviaria Fer ha ritenuto opportuno comunicare al Comune di aver effettuato i tagli della vegetazione per motivi di sicurezza ferroviaria nel periodo 19 marzo – 20 aprile”, nota Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’intervento giuridico
Gli approfondimenti investigativi, molto probabilmente, riguardano anche un particolare evidenziato anche dalla Soprintendenza, ovvero che “un tratto di ferrovia compreso tra la località di Vigarano Pieve e Torre Senetica è situato a fianco di un corso d’acqua” e dunque, nota l’associazione, è “conseguentemente tutelato con vincolo paesaggistico”.
“In parole povere – è la sintesi di Deliperi – i tagli non erano autorizzati. Complice la pressoché totale assenza di occhi indiscreti causata dalle disposizioni di confinamento per il contrasto al coronavirus, è stato più agevole far fuori alberi e arbusti senza tante spiegazioni. Lo scenario che si presenta oggi è da tabula rasa”.
E per l’associazione non basta che l’intervento fosse dettato da ragioni di sicurezza ferroviaria. La norma, rileva infatti Deliperi, “impone il taglio della vegetazione lungo le linee ferroviarie, ma qualsiasi intervento dev’essere legittimamente autorizzato e il periodo non pare proprio in linea con legge e buon senso. Infatti, nel periodo primaverile ed estivo sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica. Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato”.
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