Attualità
28 Aprile 2020
Nuovo appello da Cona ai cittadini: "Se appaiono i sintomi bisogna intervenire subito, non abbiate timore dell'ospedale"

Ictus e Covid-19, si rischia disabilità per paura dei contagi

di Redazione | 3 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

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Non avere timore di contrarre il Covid in ospedale e chiamare subito il 118. La raccomandazione arriva dall’ospedale di Cona e vale, così come già detto per l’insorgere dei sintomi dell’infarto, anche per chi dovesse avvertire i sintomi anche lievi di un ictus ischemico. Ovvero bocca storta da un lato, improvvisa difficoltà a parlare o capire il linguaggio, appesantimento o intorpidimento di un arto (braccio o gamba).

In questi casi prima si interviene e meno si ha possibilità di rimanere disabili, dato che nell’ictus ischemico (definito malattia tempo-dipendente, perché deve essere curata nel più breve tempo possibile) si stima che ogni minuto muoiano quasi due milioni di neuroni, per cui quanto prima si riesce a riaprire il vaso chiuso, tanto più tessuto cerebrale sarà salvato dal danno irreversibile e tanto minore sarà la disabilità residua. Tenendo conto che l’ictus è la prima causa di disabilità, la seconda di demenza e la terza di morte. Ciò che è da fare, quindi, è chiamare immediatamente il 118, non il medico di base e nemmeno la guardia medica. L’ambulanza porterà il paziente in ospedale seguendo un percorso separato da quello dei pazienti Covid o sospetti Covid, quindi non c’è da temere alcun contagio.

Valentina Tugnoli

A lanciare l’appello a tutti i cittadini sono la dottoressa Valeria Tugnoli, che dirige il reparto di Neurologia al Sant’Anna, e il neurologo e dirigente medico Alessandro de Vito, che opera nello stesso reparto. “Ogni anno – spiega Valeria Tugnoli – vengono curati 700 pazienti nella nostra provincia – e a Cona, nella Stroke Unit, avevamo raggiunto un’ottima percentuale di recupero della piena autonomia dei pazienti, circa il 70%, grazie ai tempestivi trattamenti farmacologici trombolitici in grado di “disgregare” il trombo permettendo il ripristino della normale circolazione nelle arterie cerebrali colpite, trattamenti che sono molto efficaci entro un’ora e mezza dall’insorgere dei sintomi, meno entro le 4 ore e mezza. In questi mesi di pandemia, in marzo e aprile, più che una riduzione assoluta del numero dei ricoveri per ictus, abbiamo osservato una diminuzione di trombolisi, rispettivamente di un terzo e un quarto, se confrontati con le stesse procedure degli stessi mesi del 2019. Purtroppo è divenuto frequente sentire il racconto del paziente che pur avendo accusato consapevolmente i sintomi alcuni giorni prima, è poi rimasto a casa in attesa che tutto si risolvesse spontaneamente. Se ne deduce che l’importante riduzione del numero di pazienti trattati nei mesi in questione, si rifletterà direttamente sul numero di pazienti con esiti disabilitanti”.

E’ possibile, come riferisce Tugnoli, che nei pazienti affetti da Covid-19 il virus “mascheri” i sintomi dell’ictus, in quanto risultano prevalenti i problemi polmonari e i sintomi di entrambe le malattie coesistono (altra probabile causa che determina un ritardo nei trattamenti), mentre da recenti studi sembra che vi sia una correlazione tra Covid-19 e insorgenza dell’ictus, con una probabilità nel 6% dei pazienti di fare un’ischemia dato che il virus comporta un aumento della coagulazione del sangue.

Alessandro De Vito

“Rispetto al 2019 – ribadisce Alessandro De Vito – non abbiamo osservato un calo eccessivo nell’arrivo in ospedale di pazienti colpiti da ictus, ma un significativo calo dei trattamenti trombolitici: nel bimestre marzo-aprile siamo passati dai 22 del 2019 ai 6 del 2020 (4 in marzo e 2 in aprile). Questo vuol dire che i pazienti sono arrivati, ma dopo qualche giorno dal manifestarsi dei sintomi, quindi in ritardo. Arrivare dopo 2 o 3 giorni significa doversi tenere la disabilità. L’ictus è un’emergenza e i cittadini devono sapere che è necessario mantenere gli stessi comportamenti che si avevano prima dell’arrivo della pandemia da Covid”.

Sul sito dell’ospedale di Cona a questo link https://www.ospfe.it/area-comunicazione/news/coronavirus/coronavirus-informazioni-dallospedale-di-cona  si possono comunque trovare tutte le informazioni e gli aggiornamenti sull’andamento dell’emergenza dall’ospedale di Cona e, all’inizio della pagina, i percorsi dedicati all’emergenza.

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