Scienza e tecnologia
26 Marzo 2020

È boom di smart working: consigli e applicazioni del lavoro agile

di Redazione | 3 min

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È una delle espressioni più usate del momento, uno dei trend “inevitabili”: lo smart working, o lavoro agile per chi preferisce l’italiano, è la modalità di lavoro a distanza che sta consentendo a molte attività di andare avanti nonostante le difficoltà legate alla lotta al coronavirus, e non solo nel digitale.

Il lavoro agile nel nostro territorio

Già nelle scorse settimane abbiamo riportato gli esempi di Unife e della Provincia di Ferrara, che hanno studiato modalità di lavoro agile per i dipendenti senza la necessità di recarsi in ufficio, con modalità di tutela anche per la prosecuzione delle attività didattiche, e quindi per lezioni, esami e lauree.

Soluzione per proseguire le attività

Lo smart working è quindi diventato lo strumento – in certi casi, l’unico – per garantire la regolare prosecuzione dei quotidiani servizie, al tempo stesso, assicurare la salute di lavoratori e utenza, ma non è sempre facile organizzarsi in casa, sia quando la propria professione richiede una strumentazione particolare sia quando basta un pc e un collegamento a Internet.

Un tavolo da lavoro pieghevole per gli spazi più ridotti

In questa fase, infatti, si riscopre la necessità di dotare in maniera adeguata la propria casa per poter lavorare in modo pratico ed efficace; le tradizionali scrivanie sono un classico evergreen, ma non sempre “vanno d’accordo” con gli spazi della nostra abitazione. Ecco che, quindi, bisogna trovare alternative: è il caso di StoreVan e del suo tavolo da lavoro pieghevole, solido, essenziale, leggero, ma soprattutto pratico e utilizzabile in qualsiasi luogo.

Questo prodotto si rivela una vincente soluzione di arredo salvaspazio e con le sue dimensioni – ridotte, ma non scarne – può ospitare di sicuro un laptop e gli accessori per il lavoro digital, ma anche gli attrezzi per altri ambiti professionali più artigianali e manuali, per i quali in origine è pensato.

L’importanza delle sedute

Strettamente correlata al tavolo c’è ovviamente la questione della sedia da usare durante le ore di lavoro a casa: per periodi brevi potremmo anche adattare le sedute di cucina o soggiorno, ma quando passiamo molte ore allo schermo e fermi alla scrivania (o in vista di settimane di “reclusione”) sarebbe meglio non trascurare questo aspetto. Per attività più dinamiche, invece, l’ideale potrebbe essere l’alternanza di una postazione tradizionale con postazioni in piedi, verificando la correttezza delle diverse altezze.

Boom per le app di comunicazione e conferenze

Oltre al fronte delle forniture fisiche per rendere l’ambiente domestico più accogliente per il telelavoro, in questa fase anche il mondo virtuale viene in supporto di chi è in casa con tantissimi software dedicati allo smart working: secondo il monitoraggio della società di analisi Sensor Tower l’insieme di app di teleconferenza come Tencent Conference, WeChat Work e Slack ha avuto un vero e proprio boom di download, passando da 1,4 milioni di nuovi utenti registrati nella prima settimana di gennaio a 6,7 milioni nello stesso periodo di marzo.

Lo smart working in Italia, i dati di Confindustria

Come dicevamo, non è soltanto il mondo digital che può attuare modalità di lavoro agile: la rilevazione Indagine Confindustria sul lavoro basata su dati 2019 segnala che quasi un’azienda associata su 10ha offerto nel corso dell’anno modalità di svolgimento del lavoro flessibili in termini di orario e luogo, mentre un altro 10 per cento considera il lavoro agile un tema interessante da affrontare, pur non avendolo ancora introdotto ufficialmente. La diffusione dello smart working è mediamente più ampia nei servizi che nell’industria (escluse le costruzioni) e nelle imprese più grandi, che guardano con attenzione a questi sviluppi.

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