Economia e Lavoro
19 Febbraio 2020
Partita la battaglia sull'applicazione del contratto Anaste ai dipendenti: "Sospendere o revocare l'accreditamento socio sanitario"

Sindacati confederali: diffida e messa in mora delle case di riposo

di Redazione | 2 min

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E’ una lettera di diffida e messa in mora quella sottoscritta dai sindacati confederali e di categoria (Fp-Cgil, Cisl e Uil) per la situazione contrattuale nelle Residenza Caterina e Residenza Paradiso, indirizzata sia alle strutture in questione che alle istituzioni competenti (sindaco e assessore al Lavoro).

Come annunciato già lo scorso gennaio dagli stessi sindacati confederali, è quindi partita la battaglia contro la decisione unilaterale di applicare ai dipendenti “un contratto collettivo pirata”, vale a dire il contratto “Anaste” che abbasserebbe i diritti dei lavoratori ed è stato sottoscritto da Ciu, Snalv Confsal, Confsal, Confelp, Cse-Sanità e Cse-Fulscam, ovvero da sindacati ritenuti meno comparativamente rappresentativi dei lavoratori stessi rispetto ai confederali.

Secondo Cgil, Cisl e Uil basterebbe questo per sospendere temporaneamente o revocare definitivamente l’accreditamento delle due strutture, citando la delibera della Regione Emilia Romagna in cui si stabilisce che il Ccnl Anaste non è più il contratto di riferimento per l’accreditamento socio sanitario e che i rimborsi, per le aziende che lo applicavano, sarebbero stati inferiori a quelli per le aziende che applicavano i contratti rinnovati dai sindacati confederali. Proprio perché sul Ccnl Anaste, dice la delibera, “è in corso una verifica di impatto sui costi getionali complessivi”.

I tre sindacati hanno quindi invitato i gestori delle due case di riposo ad adeguarsi spontaneamente alla delibera regionale, evidenziando inoltre come l’inadempimento rispetto all’obbligo di applicare il contratto sottoscritto dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative “oltre che configurare un comportamento antisindacale – rispetto al quale le organizzazioni sindacali riservano ogni azione – comporta anche la perdita dei benefici normativi e contributivi e l’esclusione dai contratti pubblici (oltre che l’impossibilità diutilizzare alcune tipologie contrattuali)” come l’apprendistato.

In mancanza di adeguamento da parte delle due strutture, i sindacati confederali annunciano azioni a tutela dei lavoratori e delle stesse organizzazioni sindacali.

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