Eventi e cultura
18 Febbraio 2020
Moltissime scene girate in Vangadizza dagli allievi dell’istituto tecnico Einaudi di Ferrara. La Royal Family riceverà una copia della produzione

“AD961, incipit”, il docu-film sui legami tra Estensi e Windsor

di Redazione | 3 min

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A Badia Polesine, si trova una Abbazia dell’anno 1000 che resta spesso sconosciuta a molti. Eppure contiene un tesoro inestimabile di documenti antichi, dai quali scaturisce una storia che ha interessato i ragazzi e alcuni docenti della 4G Grafica e Comunicazione dell’istituto Einaudi di Ferrara.

L’occasione è ghiotta per iniziare un percorso di ricerca con la collaborazione del professor Paolo Aguzzoni del Sodalizio Vangadiciense di Badia Polesine, che custodisce migliaia di documenti originali che il mondo degli storici e ricercatori stanno studiando. Una domanda per iniziare, per capire e sapere chi ha voluto questa Abbazia e per quali motivi proprio in quell’area desolata e paludosa. La risposta viene da una pergamena. La narrazione rincorre la storia che a sua volta insegue la creatività. Le idee diventano scrittura, sceneggiatura, plot e poi realizzazione filmata. AD961 prende vita e piano piano diventa un docu-film che si arricchisce di numerosi tratti salienti. Uno tra tutti: il profondo e antico legame tra il ducato Estense e questa Abbazia a 35 chilometri dall’attuale città di Ferrara. Si scoprono così altre sfaccettature di una storia, intrighi vitali per la sopravvivenza di una stirpe, tra matrimoni combinati e capostipiti di una grande futura casata: i Duchi di Windsor, attuali regnanti al trono di Inghilterra.

Ma non c’è storia antica senza intrighi di corte, per una volta realmente accaduti, così come il filmato racconta in questo stralcio del soggetto scritto dal professor Quaiotti per i suoi allievi: “Alda, una giovane dama, sola e nobile prigioniera di queste mura, cerca un senso al suo forzato villeggiare, circondata dalle nebbie. Ben presto comprende il senso di questo accadimento, scoprendo una lettera che parla proprio di lei ed un testo narrante la sua storia, che ancora dovrà accadere. Sgomenta da queste rivelazioni, Alda capisce che il suo destino è stato già scritto da mani potenti, per adempiere ad un bene superiore nella sopravvivenza di un popolo e per l’incipit di una dinastia, che ancora oggi, è una delle case regnanti più importanti e antiche del mondo”.

Un encomio speciale va alla giovanissima interprete di Alda, sposa del figlio di Re Berengario, che ha saputo impersonare con grande passione e innato talento una figura giovanile dell’epoca, con le medesime paure e speranze di una ragazza della sua età dei giorni nostri. La brava Carlotta Gramolelli, allieva della 4G sezione Grafica e Comunicazione, ha sopportato in solitudine l’intera produzione attoriale dimostrando notevoli capacità interpretative.

“Alda fu una giovane molto coraggiosa, poichè ha affrontato da sola un destino che io personalmente non potrei mai avvallare. Per fortuna sono passati oltre 1000 anni da quel modo di vedere la donna. Sono una persona molto distante dal personaggio di Alda, ma questo primo approccio alla cinematografia formativa, mi regala un’esperienza totalmente inaspettata, nuova. Ovviamente anche per i miei compagni con i quali ho condiviso questo percorso di quattro mesi tra preparazioni a scuola e il girato nelle location”, racconta la giovanissima Carlotta Gramolelli, allieva della classe 4G dell’Einaudi e protagonista solitaria del docu-film.

AD961 diventa un piccolo, grazioso romanzo storico-artistico, scoprendo anche l’arte di Antonio de Recchis (passato alla storia come Antonio da Ferrara), che visse proprio a Badia Polesine (Ro), al quale sono attribuiti affreschi molto importanti custoditi presso Casa Romei in Ferrara. La narrazione e la ricerca storico-artistica curata dal professor Galeazzo Giuliani, già luminare del settore e conosciutissimo docente a Ferrara, rende ancora più preziosa la fattura di questo piccolo documentario, sempre prodotto a livello scolastico, ma con una decisa impronta professionalizzante per gli allievi che hanno curato ogni elemento e dettaglio sia nella preparazione che nella lavorazione. In queste settimane stanno curando la  presentazione al pubblico, con un coordinamento grafico supervisionato dal corpo docenti del settore grafico, i professori Quaiotti, Perrone e Bortolotti.

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