Politica
24 Gennaio 2020
Presentato in commissione consiliare il piano di investimento da 18 milioni 'congelato' dal governo Lega - M5S. Fusari: "Un'ottima notizia per tutti"

Il Bando Periferie pronto a ripartire. Maggi: “Sarebbe una follia rinunciare a investire”

di Ruggero Veronese | 4 min

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L’assessore ai lavori pubblici Andrea Maggi (Ferrara Cambia)

Sembrano passati secoli da quando il segretario ferrarese della Lega Nicola Lodi festeggiava lo “stop a un progetto già fallito sulla carta”, dopo la decisione del governo Lega – M5S di sospendere gli stanziamenti (18 milioni per Ferrara) del ‘Bando Periferie’ del governo Renzi. A un anno e mezzo di distanza, non solo i progetti lanciati nell’estate 2017 dalla giunta Tagliani sono pronti a partire, ma lo faranno con il beneplacito quasi totale da parte della nuova giunta, salvo alcune leggere modifiche che verranno proposte alla presidenza del consiglio “a patto che non impattino sul cronoprogramma”, come specifica l’assessore ai lavori pubblici Andrea Maggi.

È stato questo l’argomento dell’ultima commissione consiliare sui lavori pubblici, che ha visto Maggi insieme all’ingegnere del Comune Fulvio Rossi illustrare nel dettaglio le modifiche a cui andrà incontro soprattutto la zona ex Mof – via Darsena (con alcuni interventi a toccare parti del quartiere Gad come corso Piave) e ribadire l’ok della nuova giunta ai progetti: “Ritengo sarebbe una follia – afferma l’assessore in apertura – rinunciare a un investimento tanto importante, che ridisegnerà un pezzo di città per i nostri figli e nipoti”.

Valutazioni politiche a parte, la discussione che si apre in commissione è soprattutto di carattere tecnico e serve sia per riepilogare i progetti della vecchia giunta che per discutere delle eventuali modifiche. Come ricorderà chi ha seguito la presentazione degli investimenti, tra le parti più rilevanti dell’intervento da 18 milioni (a cui si aggiungeranno 1,5 milioni dalla Regione) c’è la riqualificazione di tutta quella parte di città che parte dal parcheggio ex Mof e percorre la darsena del Po fino a via Bologna.

All’ex Mof verrà realizzato un parcheggio a due piani, che sorgerà nei pressi dell’attuale stazione delle corriere e libererà il resto dell’area per nuovi spazi edificabili: in uno di questi il Comune ha intenzione di investire in una struttura residenziale pubblica, mentre per la parte che si affaccia su via Darsena sono in corso contatti per una permuta con l’Agenzia del Demanio (al Comune andrebbe l’area non edificata a sud dell’aeroporto) per un possibile trasferimento di questura e polizia stradale, “a patto – afferma Rossi – che il ministero dell’Interno sia disposto a investire in una nuova struttura”. L’intervento prevede la demolizione di alcune strutture attorno all’ex Mof come la stazione delle corriere, i capannoni abbandonati retrostanti e quelli su via Darsena dove ha sede l’officina Ricicletta (a cui verrà assegnato un nuovo punto vendita), per consentire la creazione di un ‘corridoio verde’ dal parcheggio alle mura che portano in piazza Travaglio.

Lo stesso concetto di ‘corridoio’ verrà applicato anche per collegare via Darsena a via Rampari, anche in funzione di una maggiore accessibilità al Meis. In questo caso i progetti prevedono un’area verde nella zona bonificata ex Camilli e nel vicino parcheggio ex Pisa, che conserverà la sua funzione e verrà coperto da un ‘solaio verde’ in grado di reggere terreno, vegetazione e il passaggio di pedoni e biciclette. Via Darsena oltre alla riqualificazione della riva otterrà una nuova pista ciclabile che arriverà fino a via Bologna, probabilmente con un ultimo tratto costruito ‘a sbalzo’ sul fiume visti i limiti di spazio nella parte conclusiva.

Le “leggere modifiche” anticipate da Maggi riguardano in particolare corso Piave, dove l’amministrazione punta a inserire nuove piste ciclabili rendendo un tratto di strada a senso unico: in questo caso però le modifiche potrebbero scontrarsi con le disposizioni della questura in materia di sicurezza e accessibilità dello stadio e la discussione è tuttora in corso. Un’altra modifica dai piani originari della vecchia giunta riguarda quello che era uno dei punti che aveva sollevato più perplessità, ovvero la proposta di aprire un varco nelle mura retrostanti al Meis per favorire l’accessibilità al museo dai parcheggi Kennedy ed ex Pisa: “Era previsto nei primi progetti, ma è stato eliminato”, afferma Rossi. L’ingegnere riferisce anche i tempi dell’intervento, che avrà una scadenza a dir poco serrata: “entro la fine del 2021 dovremo aver terminato i collaudi”. Dal mese prossimo (febbraio) partiranno quindi le prime demolizioni, a cui seguiranno le bonifiche in alcune aree (un esempio è l’area della darsena) e infine i cantieri per le nuove opere.

Roberta Fusari (Azione Civica)

Vista la sede tecnica della discussione le opposizioni non alzano particolari polemiche per la ‘riabilitazione’ post-elettorale degli investimenti programmati dalla vecchia giunta (che con ogni probabilità non verranno risparmiate in consiglio comunale) e l’ex assessore all’urbanistica Roberta Fusari ringrazia Maggi per la “continuità tecnica nonostante il cambio politico”, per poi prendere parola e illustrare all’attuale maggioranza diversi dettagli tecnici legati alle bonifiche e agli obiettivi complessivi del piano di investimenti. “Il fatto che sia ripartito tutto è un’ottima notizia per tutti e le dieci gare di appalto serviranno a portare lavoro anche a imprese ferraresi”.

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