“Io sono titolare di un pass invalidi da anni, per delle patologie che chiunque può visionare, sono disponibile a qualsiasi confronto. Il pass è rilasciato da una commissione di medici, un pass originale, rilasciato dall’Asl di Ferrara e successivamente dal Comune perché c’erano i requisiti”. Risponde così, via Facebook, il vicesindaco Nicola Lodi all’ex responsabile dell’Ufficio Benessere Ambientale, Fausto Bertoncelli, che nel corso di una conferenza stampa ha adombrato possibili irregolarità per il contrassegno disabili di cui è munito Lodi, che annuncia anche azioni legali.

“Non tutti quelli che camminano o corrono non possono ottenere un pass invalidi – sostiene il vicesindaco -. C’è chi ha un problema cardiaco o fa la chemio. Quello che è stato scritto è falso perché il mio è un permesso regionale – afferma Lodi – e se Fausto Berroncelli continua a dire che da anni ha questa battaglia, questa indagine, mi chiedo perché fino ad oggi non sia riuscito a dimostrare questi cento pass invalidi, o cinquanta, quelli che sono ai cittadini. Bertoncelli non è titolato nella verifica dei pass invalidi, ma i carabinieri, la polizia e la polizia locale, che hanno una lista”.

“Il mio, posso dimostrarlo anche oggi – dice Lodi a proposito del suo contrassegno – è originale e rilasciato a norma di legge, per cui rispedisco al mittente queste accuse vergognose”.

L’assessore alla mobilità risponde anche sul fatto che l’allontanamento di Bertoncelli sia dipeso dal conflitto tra loro due, generato proprio dalle verifiche che l’Ufficio aveva iniziato sui contrassegni, tra i quali anche quello di cui è titolare Lodi:  “Intanto io non sono titolato a rinnovare il contratto, ci sono stati attriti come tra tante altre persone per natura di tipo politico – afferma Lodi – e non è assolutamente compito mio rinnovare il contratto di Bertoncelli”.

‘Naomo’, che parla di “macchina del fango del Pd”, insinua che tutto dipenda dalla campagna elettorale: “Mi chiedo perché fino ad oggi non sia uscita questa notizia, qualcuno ci ha provato ma non è mai riuscito, perché è un pass originale. Se dovete cercare il gossip o se Fausto si deve giustificare del fatto che qui non è stato più rinnovato il suo contratto le motivazioni sono ben altre, caro Fausto – dice Lodi rivolgendosi direttamente all’ex responsabile dell’accessibilità cittadina -, tu le sai bene, le sa tutta l’amministrazione, le sa il sindaco, le sanno tutte le associazioni di categoria. I motivi sono ben altri, ma dovresti spiegarli tu e non nasconderti dietro a delle strumentalizzazioni di questo tipo”.

Nel pomeriggio, però, proprio il Comitato ferrarese area disabili che rappresenta circa 15mila disabili si schiera al fianco di Bertoncelli in merito a quello che di fatto è stato un allontanamento dall’Ufficio Benessere Ambientale. “Intendiamo esprimere il nostro più totale disappunto per non aver concesso la possibilità a Bertoncelli di poter continuare ad essere responsabile di tale ufficio, nonché di poter dare seguito a numerosi lavori intrapresi anche assieme al nostro Comitato” si legge in una nota.

“Sia il Sindaco che la Giunta – afferma il comitato – hanno da sempre confermato la loro volontà di garantire a tale ufficio l’importanza che merita, garanzie ormai disattese. Pur essendo ancora attivo, tale ufficio non potrà, a nostro avviso, mai operare come quando beneficiava  dell’esperienza di Fausto Bertoncelli. Quali rappresentanti del mondo dei disabili ed interlocutori verso la pubblica amministrazione, ci sentiamo traditi dal nuovo Sindaco e dalla sua Giunta e riteniamo che essi non abbiano ben compreso le conseguenze negative che vi saranno in seguito a tale disservizio. Non avendo più un riferimento che ci rappresenti all’interno del Comune, sarà nostra cura vigilare maggiormente sugli errori, soprattutto edilizi e logistici, che verranno commessi, trattandoli con la massima fermezza. Laddove possibile affronteremo ogni questione attraverso un clima di collaborazione, ormai fortemente minato da tale vicenda, e laddove non sarà possibile collaborare, attraverso diverse azioni sia mediatiche che legali volte a garantire i diritti dei nostri associati, troppo spesso calpestati o sottovalutati”.