Incendio nella notte in via Gerusalemme Liberata
Intorno alla mezzanotte un appartamento in via Gerusalemme Liberata è andato a fuoco, non si sono ancora accertate le cause ma l'innesco potrebbe essere dovuto all'esplosione di una bombola del gas
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I carabinieri forestali hanno denunciato cinque ditte della provincia di Ferrara per la gestione illecita di rifiuti edili
La Procura di Ferrara ha nuovamente chiesto l'archiviazione per l'allora direttore del distretto Sud-Est dell'Ausl di Ferrara e per un'operatrice telefonica del 118, inizialmente indagati per omicidio colposo relativamente alla morte di Francesco D'Antoni, deceduto ad Argenta il 20 marzo 2021 per infarto miocardico acuto
Due ferraresi, una donna di 46 anni e un uomo di 55 anni, rispettivamente amministratore di diritto e di fatto di una società fallita con sede nell'Alto Ferrarese, sono stati condannati a 6 anni e 4 anni e 4 mesi dal tribunale di Ferrara con l'accusa di bancarotta fiscale
È stata fissata per il 27 maggio l'udienza predibattimentale del processo per omissione di soccorso a carico di Alberto Dallari, il 69enne medico (oggi in pensione) di Reggio Emilia, che aveva preso in cura domiciliare Mauro Gallerani, 68enne di Corporeno colpito dal Covid-19 e poi deceduto dopo un mese di ricovero ospedaliero
Ferrara ha perso una delle ultimissime memorie storiche della Shoah. È venuto a mancare all’età di 92 anni Franco Schonheit, uno dei soli cinque ferraresi sopravvissuti alla Shoah e al campo di Buchenwald “perché non ha mai perso la speranza di tornare a casa”. La sua è stata una delle pochissime famiglie integralmente sopravvissute all’Olocausto, forse l’unica.
Franco Schonheit, nato il 27 giugno 1927 a Ferrara, abitò con i genitori, Carlo e Gina Finzi in via Vignatagliata 79, sopra le scuole ebraiche e nel cuore dell’ex ghetto. Il 15 novembre 1943, nel giorno dell’Eccidio del Castello Estense, il padre Carlo venne imprigionato nelle carceri di Piangipane e liberato poi nel gennaio 1944.
Il 25 febbraio 1944 Franco venne arrestato insieme al padre e alla madre e vennero rinchiusi nella sinagoga di via Mazzini per poi essere deportati presso il campo di concentramento di Fossoli in provincia di Modena.
La famiglia venne poi divisa a Norimberga: Gina fu trasferita a Ravensbruck, Franco e il padre furono destinati al lager di Buchenwald, dove arrivarono il 4 agosto 1944 sul convoglio numero 15. Numero di matricola, impresso sulla pelle e sul cuore: 44826.
Un anno di inferno fino all’11 aprile 1945, data della liberazione, e il rimpatrio a Ferrara avvenuto il 27 giugno dello stesso anno. Tutti e tre i componenti della famiglia Schonheit sono riusciti a sopravvivere e a tornare dai campi di sterminio: forse è l’unica famiglia al mondo a essere stata ‘miracolata’.
Schoenheit è deceduto nel pomeriggio di martedì 14 gennaio nella sua casa di Milano, dove si era trasferito dopo la guerra per lavoro, diventando direttore di un’azienda produttrice di etichette adesive. Ma uno dei suoi massimi impegni è stata la trasmissione della memoria. Schonheit ha infatti dedicato la sua vita a trasmettere la memoria di ciò che è stato attraverso le sue testimonianze.
“Il mio papà, il ragazzo di Buchenwald, ci ha lasciato. Lo immaginiamo camminare sereno con Alisa e Wolfgang Amadeus. A noi resta la sua intelligenza, la sua grande ironia, il suo cuore immenso. Buon viaggio papà. Baruch Dayan Emeth. Che il tuo ricordo sia di benedizione” sono le toccanti parole con cui il figlio Gadi, assessore alla Cultura della comunità ebraica milanese, ha annuncia la scomparsa.
La comunità ebraica di Ferrara si stringe alla famiglia Schoenheit e alla famiglia Bonfiglioli nel loro dolore per la scomparsa di Franco: “Nato da una famiglia di antica tradizione ebraica ferrarese, visse in prima persona e direttamente la più crudele prova riservata dalla storia umana al nostro popolo. Deportato nei campi di sterminio con la sua famiglia, sopravvisse all’orrore e volle testimoniarlo, con la sua lucidità, intelligenza, cultura, passione. Per la nostra comunità una perdita immensa. Per l’Italia, la dipartita di uno dei testimoni più lucidi e consapevoli”.
“Lo avevo conosciuto anche io personalmente – ricorda il sindaco Alan Fabbri che esprime personalmente e a nome di tutta l’amministrazione comunale di Ferrara un profondo sentimento di cordoglio ai famigliari – apprezzandone la sua instancabile volontà di raccontare la propria testimonianza ai giovani delle scuole, nonostante i ricordi dolorosi e che ognuno di noi preferirebbe dimenticare. Le sue interviste costituiranno un faro nei momenti più bui ed una memoria preziosa da cui attingere per non dimenticare il nostro passato. La sua testimonianza, tramandata in questi anni a diverse generazioni di studenti e adulti che non hanno mai vissuto quei tragici fatti, non verrà mai dimenticata dalla nostra città. Ciao Franco e grazie di tutto”.
Un lutto che ha toccato profondamente anche il giornalista ebreo Gad Lerner: “Ci ha lasciati, all’età di 92 anni, Franco Schonheit, sopravvissuto all’inferno di Buchenwald, testimone della Shoah. Il mio abbraccio al figlio Gadi e a tutta la famiglia. Che il suo ricordo sia di benedizione”. Profondo cordoglio anche nell’Ucei – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: “Ci lascia Franco Schoenheit, aveva 92 anni ed era sopravvissuto all’inferno di Buchenwald. Era uno degli ultimissimi sopravvissuti alla Shoah ancora in vita”.
“La scomparsa di Franco Schönheit è una perdita immensa per la famiglia, per Ferrara, per l’Italia e per l’ebraismo – rimarca il direttore del Meis Simonetta Della Seta -. Con Schönheit se ne è andato un uomo ricco di spirito che ha attraversato con lucidità la più tragica esperienza destinata a un ebreo, la Shoah, diventando poi un prezioso testimone di quella vicenda per le nuove generazioni. Sia il Suo ricordo di benedizione”.
Una perdita di una testimonianza preziosa a pochi giorni dal Giorno della Memoria. I funerali si terranno giovedì 16 gennaio alle 14 al cimitero ebraico.
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