Lo abbiamo denunciato pochi giorni fa e lo riproponiamo di nuovo, forti del grido di allarme lanciato dal professor Alfredo Potena, pneumologo. L’emergenza data dall’inquinamento delle polveri sottili deve essere preso dai nostri amministratori pubblici come problema primario, che non si può risolvere con le ordinanze che limitano il traffico per tre giorni (a settimana).
La competenza e l’autorevolezza del professor Potena dovrebbero essere più che sufficienti a far prendere decisioni, ferme e non negoziabili per un piatto di lenticchie, per mettere un punto su Mobilità sostenibile e attuare anche a livello locale provvedimenti concreti. Fanno tristemente sorridere le richieste di poter parcheggiare l’auto in viale Cavour, vedere immagini con auto sulle aiuole del parcheggio di san Guglielmo o magari a breve nella futura piazza Ariostea ristrutturata.
Basta fingere che il problema sia di altri e non ci riguardi, il problema è di tutta la collettività e riguarda noi oggi, non nel 2030. Sulla stampa continuiamo a leggere che il blocco del traffico, è un “pannicello caldo” se non si se non si interviene con una riconversione del sistema della mobilità. A dirlo sono ricercatori del CNR che da anni studiano questi fenomeni.
Non si tratta solo di quantificare l’enorme spesa sanitaria, a causa delle patologie recate dalle polveri sottili, ma anche dei decessi che, ormai è conclamato, queste patologie portano.
Esiste un documento redatto dal Ministero della Salute e dall’Anci nel 2017, L’Urban Health Rome Declaration che definisce gli aspetti strategici di azione per migliorare la salute nelle città.
Come FIAB lo diciamo da tempo, per ripulire l’aria non possiamo continuare ad affidarci al vento e alla pioggia, come ribadito anche in sede nazionale la FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha sempre indicato gli investimenti sulla mobilità attiva (bici, mezzi pubblici e spostamenti a piedi) come una delle soluzioni per ridurre l’inquinamento nelle città. Uno dei modi suggeriti da FIAB per tagliare 555 milioni di tonnellate di CO2 passa dal quadruplicare gli spostamenti in bicicletta, uno scenario che migliorerebbe la qualità della vita. I dati allarmanti dell’OMS parlano di 440 mila morti dovuti allo smog in tutto il mondo. Ferrara, per la sua posizione geografica e morfologica è sicuramente penalizzata e a maggior ragione necessita di politiche concrete, partendo dalla considerazione dell’aria come bene comune, da tutelare per il benessere di tutta la collettività soprattutto in area urbana.
Il professor Potena parla di patologie non solo polmonari, ma cardiovascolari, tumorali, oltre a malattie devastanti come Parkinson e Alzheimer, puntando il dito sul fatto che “l’esposizione sistematica a condizioni atmosferiche critiche, accumula sostanze nocivissime”.
Ottimo inizio fare Zona 30 tutto l’entro Mura, ma va fatto ora e non tra dieci anni. A questo va affiancato un allargamento della Ztl e una decongestione degli assi Giovecca/Cavour e Porta Mare/Biagio Rossetti. Infine, ma non ultimo, basta furgoni a tutte le ore in centro. La consegna va regolamentata a poche ore al giorno per i mezzi a motore, spingendo decisamente sull’impiego di cargo bike per l’ultimo miglio.
Siamo consapevoli che i tasti toccati siano dolenti, ma siamo altrettanto convinti che per amministrare una nazione, una regione o una città servano persone capaci e coraggiose. Astenersi perditempo, perché di tempo ormai ne resta poco.
Fiab Ferrara