Politica
31 Dicembre 2019
Il primo discorso di fine anno del sindaco di Ferrara: “Posso certamente dire di aver lavorato sodo”

Fabbri: “Vogliamo che il 2020 sia l’anno dell’orgoglio ferrarese”

di Daniele Oppo | 5 min

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Ringraziamenti agli elettori, invito alla partecipazione, un elenco delle cose fatte nei primi sei mesi di mandato e alcune cose da cominciare già dall’inizio del 2020 per renderlo “l’anno dell’orgoglio ferrarese”. C’è tutto questo nel primo discorso di fine anno del sindaco di Ferrara Alan Fabbri, in forma scritta (qui il testo integrale) per via di un malanno che lo ha colpito e che fatto saltare la tradizionale conferenza stampa.

Per Fabbri il 2019 è stato, ovviamente, “un anno importantissimo, soprattutto grazie a voi [ferraresi, ndr] che mi avete affidato il compito di guidare la città, ma penso che il 2019 sia stato un anno speciale anche per tutti voi che, come comunità, avete deciso di andare incontro al futuro con una sfida nuova, fatta di entusiasmo e partecipazione”.

Non c’è spazio, nel discorso del sindaco, che per la soddisfazione: “Guardandomi alle spalle posso certamente dire di aver lavorato sodo, insieme a tutta la Giunta, per mantenere fede alle promesse fatte e per dare alle questioni più urgenti, già in questi pochi mesi di governo, risposte concrete ed efficaci. Abbiamo compiuto scelte importanti, abbiamo portato a casa risultati concreti e aperto strade nuove per la crescita e lo sviluppo della nostra città”.

Ovviamente tra le cose fatte la prima ad essere citata è la chiusura del campo nomadi di via delle Bonifiche, “da 30 anni in condizioni inaccettabili e addirittura utilizzato come centrale organizzativa del crimine”, eseguita, dice il sindaco, “senza buonismi e senza creare corsie preferenziali, applicando le leggi vigenti e considerando chi vi abitava un cittadino come tutti gli altri, ma allo stesso tempo senza venir meno a doveri di assistenza per le famiglie più deboli”. Nessun accenno in questo frangente all’associazionismo e a don Bedin – al tempo attaccato a muso duro dal suo vice Nicola Lodi -, che ha dato una mano  a portare a casa il risultato accogliendo numerose famiglie sgomberate.

Fabbri ricorda poi l’inaugurazione di “una nuova sezione di scuola materna per andare incontro alle esigenze dei ferraresi con bimbi piccoli” e l’allargamento delle famiglie beneficiarie del bonus per le rette fino a ricomprendere quelle “nelle quali entrambi i genitori lavorano, convinti che nessuno debba dover scegliere tra il fare carriera e l’essere genitore”.

Proprio da qui inizia la fase del discorso che guarda al domani: “Quella che vogliamo tracciare nei servizi di welfare è una strada equa che non lasci indietro nessuno, ma che metta al centro i diritti di chi ha contribuito e contribuisce a far crescere la nostra economia: per questo, parlando di progetti per il 2020, già nei primi giorni dell’anno presenteremo i nuovi regolamenti per l’accesso ai servizi scolastici e agli alloggi popolari, entrambi basati su nuove regole a garanzia di una vera equità sociale che finalmente valorizzi i ferraresi”.

Ancora sul futuro, il sindaco parla della sanità e afferma che “la mia battaglia si gioca su due fronti”. Il primo è  quello di “realizzare il Punto di Primo Intervento in centro storico e per garantire, la presenza diffusa dei servizi sanitari nell’intero territorio risolvendo, come è successo nella frazione di Ravalle, piccoli e grandi problemi di ordine pratico”. Il secondo – già espresso qualche settimana fa e non senza generare aspre polemiche – è quello di “avviare il percorso di fusione tra Asl e Ospedale Sant’Anna con l’obiettivo di ridurre i costi di una doppia dirigenza e unificare i servizi sotto un’unica guida per renderli più efficienti. Sarà un percorso impegnativo, ma sono certo che porterà ottimi risultati”.

Poi ovviamente la sicurezza, per la quale “insieme al vicesindaco, abbiamo dato il via ad una operatività più ampia e organizzata della Polizia Locale, con un approccio nuovo che nel 2020 diventerà strutturale e che non lascerà più spazio a dubbi: a Ferrara, compresa la Gad, non c’è più posto per chi delinque e non rispetta le regole”.

E, ancora, gli investimenti in opere pubbliche, e nella valorizzazione dell’offerta culturale e turistica della città. “Vogliamo che il 2020 sia l’anno dell’orgoglio ferrarese – scrive Fabbri -. In programma, oltre alla cura e al sostegno di tutte le manifestazioni identitarie, culturali, sociali ed enogastronomiche, ci saranno la grande sfida della candidatura di Ferrara a Capitale italiana della Cultura e la valorizzazione della Ferrara ebraica con una importante mostra al Meis e un progetto di gemellaggio con Toledo, città in cui ha sede il museo dell’ebraismo spagnolo”.

Poi l’economia, con l’intervento a favore delle imprese agricole per ridurre l’Imu sui terreni agricoli e azzerare la Tasi sui fabbricati rurali strumentali e per quelle commerciali, “per le quali rivedremo a brevissimo le imposte sulla pubblicità e agli ambulanti a sostegno dei quali stiamo riaprendo aree mercatali e abbiamo stanziato un fondo apposito chiedendo in cambio una buona qualità del servizio”.

“Il 2020 sarà anche un anno dedicato a fare di Ferrara una città del lavoro”, dice il sindaco: “Ci siamo prefissati è quello di portare sul territorio nuove realtà imprenditoriali, far uscire la nostra provincia dagli ultimi posti della classifica della produttività a livello regionale e valorizzare finalmente la sua posizione strategica che la vede punto centrale tra diverse province ad alta produttività. Grande impegno metteremo in questo progetto anche grazie ad una nuova vivacità di Sipro che si impegnerà come mai prima a fare sistema tra tutte le realtà territoriali”.

Un bilancio “di cose fatte e avviate” –  che include anche gli eventi Monsterland e quelli del Natale –  che per Fabbri “indica il grande impegno che abbiamo messo in campo per essere all’altezza delle aspettative dei cittadini che ci hanno scelto. È un lavoro importante e impegnativo che ha bisogno di tempo, ma abbiamo già imboccato una nuova strada, che diventerà ancora più efficace a partire dalle prossime settimane quando entrerà a regime la nuova organizzazione che abbiamo voluto dare alla macchina amministrativa. I dirigenti, infatti, sono stati ridotti e i settori e i servizi riorganizzati in modo da valorizzare al massimo le competenze di ognuno, senza appesantire gli ingranaggi con inutile burocrazia: l’effetto dovrebbe essere visibile a breve, con soddisfazione dei cittadini che sentiranno l’amministrazione più vicina e, ne siamo certi, degli stessi dipendenti che lavoreranno con più efficacia e semplicità”.

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