Attualità
21 Novembre 2019
Claudio Rimondi dichiara guerra allo spaccio: "In Gad criminalità organizzata, armiamo gli agenti e non rassegniamoci"

Polizia locale, nuovo comandante punta a cani antidroga nelle scuole e taser

di Elisa Fornasini | 3 min

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Tanta concretezza e nessuna rassegnazione. Sono gli ideali che animano il nuovo comandante della polizia locale, Claudio Rimondi, nella sua prima uscita ufficiale in divisa a due settimane dal suo insediamento e a un mese dalla nomina. Ad accoglierlo a braccia aperte il vicesindaco Nicola Lodi che lo ha subito messo al lavoro contro il traffico in centro storico, “e in pochi giorni il problema è stato azzerato grazie a una pattuglia fissa per i controlli quotidiani”.

La ‘piaga che infama la città’, per dirla alla Benigni, non è però solo il traffico che ha reso “il centro un’autostrada, al centro di una bagarre scatenata da Giangi Franz che non ci ha ancora ringraziato per aver risolto l’annoso problema – parte in quarta Lodi -. Non si può fare tutto e subito ma i primi segnali, come il sequestro di coltelli nel suv di un ubriaco, sono positivi e ci dimostrano che siamo sulla strada giusta. Abbiamo scelto il comandante per la concretezza e sono certo che porterà i risultati aspettati“.

La priorità – prima ancora dei parchi sicuri, dei parcheggiatori abusivi e del nucleo anti-degrado che “richiedono tempo, progettazione, formazione, investimenti e modifica del regolamento di polizia urbana” – è la lotta allo spaccio. E il neo comandante, da “osservatore esterno che si sorprende per la grande civiltà dei ferraresi”, pare avere già le idee chiare.

“Quando ho fatto un giro in zona Gad, ho avuto la sensazione di avere a che fare con criminalità organizzata e non di strada – racconta Rimondi – perché sugli accessi ai giardini si vedono gruppi di vedette e bici che si sostituiscono a staffetta. Ho visto spacciare a mano, senza triangolare, un rischio a cui ci si espone quando si conta su una grande impunità“.

Una “piaga causata inevitabilmente dai consumatori”, per cui il numero uno della municipale sta “valutando se utilizzare i cani antidroga dentro le scuole. So che è un argomento che crea riluttanza e allarme sociale – mette le mani avanti – ma sarebbe un regalo per i genitori. Meglio una sanzione che qualcosa di peggio, come chiedere insistentemente i soldi per comprare la droga come accaduto questa notte”.

La linea generale del comando, in vista dell’armeria della nuova caserma pronta a fine giugno, è quella di armare gli agenti. “In Italia siamo undici Corpi rimasti disarmati, ma la via di mezzo tra agire a mani nude e girare con un’arma da fuoco è rappresentata dallo spray urticante e dal taser, strumento estremamente positivo perché evita la colluttazione e non ferisce nessuno” dichiara Rimondi che si rimette nelle mani del consiglio comunale, l’unico che può deliberare in tal senso nonostante la sperimentazione del taser fosse già stata approvata dalla precedente amministrazione.

Il comandante assicura infine “massima collaborazione con le altre forze dell’ordine“, esprime soddisfazione per “l’impegno dell’unità cinofila e l’entusiasmo di tutti i collaboratori”, garantisce che “nel nostro piccolo faremo tutto il possibile per contribuire alla sicurezza”, rivela “controlli quasi quotidiani della polizia commerciale in borghese in tutta la città, non solo piazza Verdi” e lancia un ultimo appello.

“La cantilena che a Ferrara la criminalità è inferiore alla media nazionale non serve: nel Bronx è sicuramente peggio ma non bisogna rassegnarsi né mollare la presa perché il crimine serpeggia dove non c’è la presenza di Stato, Provincia e Comune” constatata Claudio Rimondi, che si sente “in obbligo non solo di assicurare lo status quo ma di ripristinare i bei tempi, quando i nostri genitori uscivano con la chiave nella toppa, anche se è una pia illusione”.

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