Cronaca
21 Novembre 2019
Il Reno rimane sorvegliato speciale. Protezione civile e militari continuano il presidio h24 degli argini

Maltempo: la piena passa senza problemi, l’allerta diventa arancione

di Redazione | 3 min

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Cessa l’allerta rossa, scatta l’allerta arancione. Cambiano i colori ma rimane alta l’attenzione per criticità idraulica nella provincia di Ferrara. Il nuovo bollettino è stato emanato dall’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile della Regione e sarà valido fino alla mezzanotte del 22 novembre.

Sorvegliato speciale rimane sempre il Reno: il colmo della piena è passato nel territorio centese martedì notte – con un certo anticipo, intorno all’una rispetto alle 4 preventivate – senza registrare problemi. Il livello del fiume è in calo, costante, ma lento: il deflusso delle acque prosegue dunque per l’intera giornata di oggi, mercoledì 20 novembre.

Continueranno i controlli costanti sulle arginature, con il supporto già da questa mattina dei militari del Sesto Reggimento Logistico di Supporto Generale con sede a Budrio. L’attivazione dell’esercito è stata disposta dal prefetto Michele Campanaro per il supporto nella attività di controllo degli argini dei corsi d’acqua interessati dalla piena.

I ventisette militari sono operativi h24, fino alla mezzanotte del 21 novembre salvo ulteriori necessità, per la sorveglianza e il monitoraggio lungo il Reno e sull’intera estensione del Cavo Napoleonico, ad integrazione della vigilanza idraulica già assicurata nei giorni scorsi dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

La situazione idraulica complessiva nel Ferrarese continua ad essere costantemente seguita dal Centro Coordinamento Soccorsi (Ccs) attivato in prefettura, attraverso i competenti Centri Operativi Comunali (Coc) e la stessa Agenzia regionale che evidenzia la “necessità di porre particolare attenzione al transito della piena del fiume Reno nel tratto compreso tra le sezioni di Opera Reno e Bastia”.

Permane un livello di particolare attenzione relativa al cavo Napoleonico per impossibilità di scarico delle acque nel fiume Po. Le criticità sono dovute anche al contestuale passaggio della piena del fiume Po con livelli idrometrici previsti superiori alla soglia 1 nel tratto relativo fino a Polesella e superiore alla soglia 2 nel tratto terminale.

Nel frattempo sono in miglioramento le condizioni meteo. Le previsioni iniziano infatti a essere più confortanti: per la giornata di giovedì 21 novembre si segnalano solo deboli piogge, localmente anche a carattere di rovescio, sui rilievi centro-occidentali.

“Un grande ringraziamento va a tutti coloro che hanno lavorato senza sosta per raggiungere l’importante obiettivo di chiudere la falla dell’argine dell’Idice e all’intero sistema di Protezione civile, che ha nuovamente dato prova di grande efficienza nel prestare soccorso alla popolazione colpita – ha affermato l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo -. L’impegno proseguirà nelle prossime ore per permettere un rapido ritorno alla normalità: obiettivo più vicino in pianura, in montagna e sulla costa anche perché tutti i distacchi della rete elettrica sono stati risolti e l’energia è stata restituita ad ogni utenza che ne era priva. Un risultato che non deve però farci dimenticare quanto sia sempre più necessario e stringente passare dalla fase dell’emergenza a quella della prevenzione“.

Intanto la Lega regionale avanza una richiesta di question time alla prossima conferenza dei capigruppo per chiamare il presidente Stefano Bonaccini a riferire in aula sui dissesti verificatisi negli ultimi giorni sul territorio emiliano-romagnolo. “C’è l’ombra di pesanti carenze su prevenzione del rischio idrogeologico e sulle manutenzioni – afferma il capogruppo del Carroccio in Regione, Stefano Bargi -. Vogliamo andare fino in fondo perché – a oltre cinque anni dall’alluvione di Bomporto e Bastiglia – non è ammissibile che ciclicamente si ripresentino situazioni che mettono a rischio la sicurezza, le attività e gli investimenti dei cittadini”.

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