Alla scoperta degli Orti Certosini con “Giardini Aperti”
Anche a Ferrara arriva la sesta edizione della manifestazione "Giardini Aperti" del Fai
Anche a Ferrara arriva la sesta edizione della manifestazione "Giardini Aperti" del Fai
Primo di una serie di eventi che vogliono definire un itinerario multi culturale teso ad affrontare temi come la resistenza ad ogni forma di oppressione dei diritti e delle libertà fondamentali attraverso la musica, attraverso performance artistiche e attività ludiche mirate al genuino confronto delle idee ed alla socializzazione
Torna SunEr, ma questa volta con una veste differente. Dopo l’edizione di marzo, il festival musicale nei circoli Arci dell’Emilia-Romagna esplora nuove strade incontrando quella della cinematografia: tre proiezioni a Officina Meca e al Circolo Arci Bolognesi con film dedicati a Verdena, Cccp e Marlene Kunz
"Storie di Frazioni" è il titolo della mostra diffusa realizzata nell'ambito del progetto per i 50 anni del Teatro Nucleo con sede a Pontelagoscuro. La mostra, inaugurata lunedì 22 aprile, rimarrà visitabile fino a lunedì 6 maggio, lungo le fermate della linea 11
Sabato 27 aprile alle ore 14:30, presso la sala dell’Oratorio San Crispino della libreria Libraccio di Ferrara, in collaborazione con PurpleSquare Ferrara Gruppo di lettura, “L’amica geniale” di Elena Ferrante
Torna alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara il ciclo “Il museo. Dentro e intorno”. L’appuntamento è martedì 19 novembre alle 17 nel Salone d’Onore con la conferenza dello studioso di fama mondiale, Victor Stoichita. Introdurrà Claudia Cieri Via.
La conferenza affronterà i temi che Victor Staichita ha analizzato nella sua ultima pubblicazione, L’immagine dell’Altro. Neri, giudei, musulmani e gitani nella pittura occidentale dell’età Maderno, La casa di Usher, 2019.
Si parlerà della rappresentazione figurativa dello “straniero” in età moderna. Un approccio fruttuoso delle scienze umane tende a dimostrare come molti problemi che attraversano lo contemporaneità abbiano fatto da tempo lo loro comparsa sul palcoscenico della storia.
In quest’ottica, lo rappresentazione artistica è un vero e proprio banco di prova: essa costituisce, infatti, la “memoria visiva” di un dato fenomeno, i cui contenuti possono essere riattualizzati dall’analista. L’arco di tempo preso in esame va dal XV alla fine del XVIII secolo, quando, dopo lo “scoperta” del Nuovo Mondo, si registra un’esplosione senza precedenti dell’alterità che si cristallizza su alcune figure specifiche: il nero, il giudeo, il musulmano, il gitano nelle opere di Corpaccio, Gentile Bellini, Memling, Bosch, Dürer, Caravaggio, Rubens, Tiziano, Georges de la Tour, Girodet, Benoit. In tutto questo si può cogliere anche un risvolto contemporaneo: in filigrana, con grande raffinatezza ed eleganza, affiora lo flagrante attualità del tema dell’altro.
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