Attualità
16 Novembre 2019
L'Azienda ospedaliera smonta una per una le accuse del sindacato: "Nessuna situazione di affanno per infermieri e Oss"

Piastra chirurgica, la direzione di Cona: “Nessun sovraccarico, la Fials mente”

di Redazione | 5 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

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In occasione di due settimane in cui si stanno susseguendo numerosi giorni festivi, le Aziende Sanitarie ricordano gli orari di attivazione del servizio di Continuità Assistenziale per la cura e assistenza alla cittadinanza nei momenti in cui non sono presenti i medici di medicina generale

Quelle della Fials sarebbero tutte affermazioni in merito alle criticità della Piastra Operatoria di Cona “senza fondamento” o che “non rispondono al vero”. lo afferma la direzione generale del Sant’Anna, che le smonta una ad una, fermo restando la convocazione di un’assemblea dei lavoratori (infermieri e Oss) per il 22 novembre da parte del sindacato.

Con un lungo comunicato è infatti la stessa direzione generale a respingere le accuse della Fials dopo il tentativo di conciliazione fallito in Prefettura. In merito a quell’incontro il direttore generale Tiziano Carradori non si sarebbe prodotto in “auto elogi” sul risanamento economico aziendale, ma avrebbe “messo in evidenza come – in assoluta controtendenza – l’azienda sia riuscita a compiere potenziamenti di dotazione organica nonostante fosse in piano di rientro (da cui è uscita nel dicembre 2018). La materia era all’ordine del giorno poiché si discuteva della “carenza di organico”, lamentata da Fials nello stato di agitazione. In risposta l’azienda ha portato dei dati numerici che evidenziano un incremento di 10 unità infermieristiche e 1 di personale Operatore socio sanitario nel periodo che va da gennaio 2017 a giugno 2019”.

Viene inoltre sottolineato che il Piano aziendale dei fabbisogni di personale 2019-2021, trasmesso per informazione a tutte le organizzazioni sindacali, è stato previsto un potenziamento di 4 unità di personale Oss, “alla cui assunzione si sta procedendo, con i previsti tempi tecnici, dato che il piano è stato approvato dalla Regione ad ottobre”.

Altro elemento “privo di ogni consistenza oggettiva” riguarda il numero degli operatori presenti all’interno del contesto con contratto di lavoro a tempo determinato: “Come rappresentato puntualmente sia in termini generali (n. 118 operatori infermieristici sull’intera Piastra operatoria) che in termini specifici (n. 44 operatori infermieristici nel Blocco 24) – spiega la nota della direzione – il numero complessivo di personale a tempo determinato è pari a una unità infermieristica e 2 Operatori socio sanitari, di cui 1 nel blocco 24 (su n. 12 Oss) e 1 nel blocco 21-22 (su n. 16 OSS). Si rappresenta che, in tutti i casi, si procederà alla proroga di detti incarichi al fine di garantire la continuità e non disperdere le competenze acquisite”.

Per quanto riguarda i “cambi di setting chirurgici”, criticità mossa dalla Fials, la direzione dell’ospedale afferma che “tali condizioni non si possono escludere all’interno di una organizzazione complessa come quella di un blocco operatorio, anche al fine di garantire la programmazione degli interventi e il contenimento dei tempi di attesa. Quando ciò avviene, la modifica è concordata tra le componenti professionali coinvolte ferme restando le valutazioni legate alle competenze specifiche del personale”.

Nel tentativo di conciliazione l’azienda avrebbe anche documentato l’infondatezza dell’affermazione di Fials in merito all’ “incontro negato” e alla “omessa informazione”. “Fials, infatti – continua la nota – non ha mai risposto all’invito aziendale di specificare la richiesta di incontro che per la genericità della formulazione non consentiva di individuarne il corretto oggetto”. La “chiusura” del direttore generale sarebbe invece avvenuta “a fronte di un’affermazione relativa alla sicurezza da parte di Mirella Boschetti (segretaria provinciale Fials, ndr), che ha dichiarato, senza dati oggettivi, come la carenza di personale porti a potenziali rischi sulla sicurezza degli operatori oltre che dei pazienti”. “Successivamente all’incontro la direzione ha verificato – così come dichiarato – per rispondere a precisi doveri di responsabilità oltre che gestionali e dall’analisi delle segnalazioni pervenute (complessivamente 13 nel periodo gennaio-ottobre 2019) si evince che esse non sono correlate all’asserita carenza di personale. In ogni caso, tutte le segnalazioni ricevute sono state oggetto di discussione attraverso incontri specifici al fine di individuare azioni di miglioramento”.

L’azienda ha anche fornito dati sulla quantità di espianti di organo (Fials parla di interventi multi organo) che sono pari a 19 alla data odierna. “Tale attività quindi – è la conclusione della direzione – non impatta sui volumi di attività complessiva della piastra operatoria, e quindi sul carico di lavoro del personale, oltre ad essere specificamente incentivata con una quota di remunerazione ad hoc”.

Infine, in relazione ai maggiori istituti contrattuali (ferie, turni di pronta disponibilità e eccedenze orarie), l’analisi della direzione di Cona “non evidenzia situazioni indicative di sovraccarico lavorativo. Del pari si può affermare che i richiami in servizio da ferie hanno una frequenza prossima allo zero”. “Infatti, per quanto riguarda le ferie, si evidenzia che i residui al 31.12 sono compatibili con la fruizione degli stessi entro il semestre dell’anno successivo, come da normativa di settore. Per quanto riguarda l’orario in eccedenza sempre nel Blocco 24 e rispetto alle 36 ore settimanali, i dati rilevati evidenziano una media pro capite di 2 ore e 48 minuti mensili”.

La direzione generale risponde anche sui turni di pronta disponibilità: “L’analisi dei dati circoscritta al personale infermieristico assegnato al blocco 24 evidenzia un valore medio mensile per operatore che oscilla da 5 (anno 2018) a 4 (gennaio/agosto 2019) turni pro capite. Numeri medi che per il personale Oss sono leggermente superiori, pari ad un valore medio mensile (periodo gennaio/agosto 2019) di 7; attraverso l’acquisizione del personale sopra indicato, pari a 4 unità, salvo imprevisti, si prospetta un rispetto assoluto del parametro contrattuale che fissa il valore medio di turni di Pronta disponibilità mensili a 6. Si precisa che i valori sopra indicati sono espressi con la formula della media aritmetica, condizione necessaria in quanto subentrano all’interno della gestione condizioni o richieste che portano a scambi di turni di pronta disponibilità per esigenze personali, quindi non attribuibili a carenze”.

Infine “il numero degli interventi non ha visto sostanziali incrementi numerici nel corso dell’ultimo triennio. Infatti, mettendo a confronto il periodo gennaio/settembre 2018 e 2019 si evidenzia un incremento di n. 57 interventi. Quanto prodotto conferma l’assenza di incrementi tali da determinare una situazione di sovraccarico lavorativo che metterebbe in “affanno” (come dice Fials) i lavoratori”.

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