Autobus sovraffollati, viaggia la protesta degli studenti
Usb appoggia le rivendicazioni di Link: "Condizioni penose, eppure Tper ha un avanzo di bilancio di 8 milioni"
“Siamo stanchi di viaggiare in condizioni penose”. La protesta degli studenti universitari, costretti a viaggiare su autobus sovraffollati delle linee 6 (direzione Cona) e 15 (direzione Fiera), ha ricevuto solidarietà e sostegno dall’Unione Sindacale che appoggia le rivendicazioni dell’associazione studentesca Link.
“Anche noi denunciamo sin dal 2014 il taglio di circa 1.000.000 di km -avvenuto con l’accordo di Comune, Tper e Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl – che ha comportato una diminuzione di di linee e corse” dichiara la Federazione Usb, a fianco degli studenti e dei cittadini che “rivendicano un loro diritto, quello alla mobilità, che è costituzionale così come lo sono il diritto all’istruzione e quello alla salute” contro le “le politiche di aziendalizzazione, esternalizzazione e austerità di questi anni hanno colpito pesantemente questi settori e il resto dello stato sociale”.
E così, “nei trasporti locali ci troviamo di fronte a una situazione grottesca – commenta l’Unione Sindacale di Base -: Tper ha un avanzo di bilancio di ben 8 milioni di euro mentre chi deve spostarsi in autobus per raggiungere l’università o l’ospedale a Cona – altro che metropolitana di superficie – viaggia in condizioni penose”.
Per il sindacato si tratta di “8 milioni di euro ‘risparmiati’ sulla voglia, sulla necessità di mobilità e comodità di spostamento dei cittadini delle città di Ferrara , Bologna e relative province; 8 milioni ‘regalati’ ai vari soci dell’azienda di trasporto, enti pubblici delle province di Bologna e Ferrara che già prendono soldi dai cittadini con le tasse”.
“Noi pensiamo che il servizio di trasporto debba essere considerato una parte dello stato sociale, come sanità e scuola” rimarca Usb, che crede che “il rafforzamento del trasporto pubblico sia un’opportunità per cercare di ridurre l’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico veicolare e un’occasione per incentivare una mobilità ecosostenibile. Alle cittadine e ai cittadini non serve una mancia di 30 minuti di parcheggio, ma linee più frequenti su mezzi moderni”.